Tronco vivo (Pleasure Town)Area di ruolata

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    62
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    Perché tutti avrebbero dovuto pensare che Alphonse fosse alla ricerca di guai?
    Amava il lusso, la tranquillità, i lavoretti fatti bene.
    Amava le pollastre, crogiolarsi nell'alcool, manovrare i fili di intricati piani d'azione e restarsene seduto su una poltrona imbottita a giocare a poker e fumare vecchi sigari provenienti dalle lontane terre dell'ovest.
    Quindi, a conti fatti, era il gallo più tranquillo del mondo.
    La rissa che scoppiò, il caos che si venne a creare, le urla dei clienti che scappavano a gambe levate e i camerieri che smisero di servire alcool al suo tavolo...fu tutto al di fuori della sua giurisdizione.
    Quel vecchio visone non era alla ricerca di guai: erano i guai a voler fare l'amore con il cappone.

    Volevo solo bere in pace...

    Scolò il suo cocktail in un sol fiato, contando le sedie che schizzavano a destra e a manca e soppesando gli spintoni che i commensali si stavano tirando per evacuare l'edificio.
    In mezzo alla calca, in quel marasma di ubriaconi, c'erano anche i suoi vecchi compagni di cella; ne aveva riconosciuto solo alcuni ma dava per scontato che si fossero riuniti tutti, così era stato deciso al momento dell'evasione.
    Non erano tutti dei tipi discreti e sinceramente nemmeno gli importava.
    Però una cosa avrebbe voluto dirla: perché scatenare tutto ciò quando avevano già problemi con la legge?
    Perché mettersi in mostra, farsi riconoscere, quando potevano vivere nell'anonimato ancora per un po' e preparare qualcosa di veramente incandescente?
    Avevano tempo, avevano progetti, piani e grandi ingegni!
    O forse era lui a essere strano: troppo attaccato a uno schema, troppo radicale nel modo di pensare e ancora racchiuso in un uovo dal quale faticava a uscire.
    A volte era Alphonse, un piccolo pulcino che voleva combinare guai e farsi riconoscere; a volte era Al Cappone, meticoloso programmatore celato dall'ombra dei suoi seguaci.
    E quel giorno chi avrebbe voluto essere?

    Pkooo non posso lasciare i miei piccioni da soli, minghia... - gracchiò

    Spinse il tavolo in avanti per rovesciarlo, nascondendosi dietro quel pezzo di legno e sistemandosi la cravatta.
    Dal gessato si notava il lieve rigonfiamento della pistola, già carica di un proiettile, linda e profumata.
    Non era il momento di sparare ma si voleva tenere pronto e al sicuro.
    Perché la Famiglia non si tocca.


    Edited by Flars - 21/1/2024, 20:15
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Administrator
    Posts
    358
    Reputation
    +11

    Status
    Offline
    Cliente 4 si difende da attacco di Kenan (25): 25
    • 1d20 + 10
      25 (15 + 10)
    • Inviato il
      23/1/2024, 00:46
      ShinjiOP
    Cliente 4 si difende da attacco di Tom (16): 26
    • 1d20 + 10
      26 (16 + 10)
    • Inviato il
      23/1/2024, 00:46
      ShinjiOP
    Cliente 3 si difende da attacco di Jyuro (24): 15
    • 1d20 + 7
      15 (8 + 7)
    • Inviato il
      23/1/2024, 00:46
      ShinjiOP
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Administrator
    Posts
    358
    Reputation
    +11

    Status
    Offline
    "LA RADIAMO AL SUOLO QUESTA MERDA DI LOCAAANDAAA!"

    Qualcuno urlò, dall'altra parte della sala, prima di essere atterrato da un colpo di spranga dritto alla tempia.
    Non solo lo strano e poco omogeneo gruppo di ricercati e avventurieri si stavano divertendo in quel marasma incontrollato.

    Il tonfo poco elegante del proprietario fece da gong all'inevitabile scontro tra i due gruppi che avevano dato il via, di fatto, alla rissa.

    Il primo a muoversi fu Kenan, che con un movimento fluido e preciso, scartò gli ostacoli che lo dividevano dal suo obiettivo: il tizio con i capelli rossi e la bandana che impugnava due pistole... che di fatto non si fece trovare impreparato.
    Con un agile movimento di polsi, utilizzò i calci delle pistole per deviare e successivamente bloccare il fendente dello spadaccino. I due si scambiarono uno sguardo carico di odio.

    Forse il tizio stava per dire qualcosa, ma si accorse appena in tempo dell'arrivo in sordina di Tom, balzando all'indietro e utilizzando lo sgabello per eseguire una perfetta piroetta, molto scenografica e utile per schivare il colpo del diversamente alto.

    Cliente 4: "Siete agili, forti... e pericolosi." osservò la situazione, puntando entrambe le pistole verso i suoi due aggressori "Ma avete scelto le persone sbagliate con cui attaccare briga, moscerini!"

    CITAZIONE
    Cliente 4 attacca Kenan e Tom con Doppio colpo

    Oltre al rumore degli spari, qualcosa esplose dall'altra parte della stanza, qualcuno veniva defenestrato e il pavimento era già zuppo di sangue e alcol.

    Tuttavia, Benedict, a cui stava particolarmente a cuore la salute di John il proprietario, andò a... vedere come stavano le sue tasche, sotto gli occhi schifati di Gintoki che intanto aveva recuperato una pinta che miracolosamente era sopravvissuta al marasma generale.

    CITAZIONE
    Benedict trova:
    - 31000 :b:
    - un mazzo di chiavi senza etichetta
    - apribottiglie in acciaio e legno
    - fazzoletto in seta con una J ricamata

    //GdR off: Sei libero di prendere ciò che ti piace dalle tasche di John, basta segnare cosa prendi in un quote specifico nella tua prossima ruolata e successivamente direttamente in scheda

    Ma in quel caos generale, un suono, armonioso e travolgente iniziò a farsi sempre più persistente, generato dall'esibizione di Ashlove!
    Due che si stavano scazzottando a pochi metri dal tavolo, si fermarono ad osservare lo strano essere e a godere della sua voce... tutto questo poco prima di fuggire terrorizzati dallo sguardo famelico di Kintoki.

    Una montagna di muscoli, pelo e incazzatura si ergeva sui presenti, oscurando persino il tavolo dei loro avversari tanto era imponente la sua voce e la sua presenza.

    Anche i due in accompagnamento al tipo con le pistole furono prima ammaliati dal canto di Ashlove e successivamente intimoriti da Kintoki. Non abbastanza intimoriti da fuggire terrorizzati però! Anzi... uno dei due alzò addirittura la sua lancia contro di lui, scagliandosi con rabbia contro l'uomo tigre (che lotta contro il male ♪).

    CITAZIONE
    Cliente 2 attacca Kintoki con Affondo frontale

    Probabilmente la performance di Ashlove non meritava un pubblico del genere. Perle ai porcospini!
    Ma il visone canterino notò che l'altro membro della combriccola, Al Cappone, da buon mafioso preferiva restare nella sua omertosa solitudine, in attesa di qualcosa... qualcosa che non tardò ad arrivare.

    Sia Ashlove che Al, notarono un gran movimento fuori dalla locanda: non si trattava solo della gente che si allontanava a gambe levate dalla mischia, ma c'era qualcuno che si spostava verso l'unico ingresso (e unica uscita) del locale.

    CITAZIONE
    //GdR off: per qualsiasi altra informazione, vi chiedo un TS su Saggezza

    Dal punto di vista di Jyuro invece, tutto era il caos più totale.
    Rumori, esplosioni, vetri in frantumi, bestemmie, risate, minacce, clangore delle armi che si scontrano... l'unica cosa intelligente era quella di mantenere la calma, crearsi un riparo e provare a far fuori quanti più rumori possibili.
    Forse era questo il pensiero dell'uomo cieco, che ribaltò il tavolo davanti a lui senza remore, per poi puntare e sparare senza esitazione nello stesso punto in cui aveva precedentemente colpito... e miracolosamente trovò nuovamente il suo bersaglio che, molto intelligentemente, non si era spostato di un millimetro, rialzandosi e mettendosi nella stessa posizione di prima.
    Ci fu un nuovo tonfo del compagno dello Smilzo e del tipo con la bandana... era un colpo alla spalla, non letale, ma sta volta non si sarebbe rialzato.

    Jyuro non era sicuro, in quel caos, di aver colpito qualcuno... e non poteva avere neanche l'immediato aiuto del fratello che approfittò della situazione per scolarsi una bottiglia già smezzata di liquore e ponendo la sua attenzione verso la cassa della locanda, che sarebbe dovuta essere stracolma di berry, considerando la proficua giornata di bevute per il buon John... proficua fino al loro arrivo.

    Goro si allungò verso l'altra parte del bancone, trovando una sorpresa: due dei giovani camerieri, un ragazzo e una ragazza di circa 20 anni, si stavano riparando dagli scontri proprio in quel punto.
    La ragazzina aveva un lumacofono in mano e il ricercato riuscì a sentire solo una parte della conversazione prima che questa venisse bruscamente interrotta alla vista del suo bel faccione.

    Lumacofono: "Restate giù e non fatevi coinvolgere, presto arriveranno a soccorrer-"

    I due sbiancarono alla vista di Goro, la ragazza si faceva scudo dietro al ragazzo che, tremante iniziò a balbettare qualcosa sempre più comprensibile

    Cameriere: "A-A-Aspetta amico! Noi non c'entriamo n-niente con questa storia! Vogliamo solo andare via!"

    Ma non tutti i partecipanti a questo avvincente combattimento avevano ancora fatto la loro mossa.
    Nel vedere un loro compagno atterrato, lo smilzo e l'altro compare al tavolo cambiarono espressione... erano furiosi.

    Smilzo: "Cieco figlio di puttana!" era palesemente fuori di se, tolse la giacca, restando in camicia, iniettandosi una siringa dirittamente nella coscia e successivamente estraendo due coltellacci da dei foderi nascosti sui fianchi, gli occhi iniettati di sangue "Vi ammazzerò tutti quanti!"

    CITAZIONE
    Smilzo sacrifica la sua FD per utilizzare un consumabile e recuperare +1 :c:

    Con un balzo, saltò sul tavolo difronte ad Ashlove, gettandosi poi accanto al tavolo rovesciato da Jyuro, raggiungendolo sul suo fianco destro.

    Smilzo: "Ti staccherò la lingue e le orecchie!"

    CITAZIONE
    Smilzo attacca Jyuro con Sfilettamento
    Infligge lo status Azzoppato per 1 round

    L'ultimo rimasto in gioco invece, non disse nulla.
    Mantenendo un'espressione adirata si limitò a posare nel fodero la sua spada, imbracciare il fucile che teneva ancorato al suo zaino sotto al tavolo e, dopo qualche secondo di contrazione, sparare senza esitazione verso Kenan.

    CITAZIONE
    Cliente 1 attacca Kenan con Colpo preciso
    Infligge lo status Disarmare

    Si entra nel vivo dello scontro!
    Cliente 4 attacca Kenan e Tom con Doppio colpo: 47
    • 1d20 + 21
      41 (20 + 21)
    • 1d6
      6
    • Inviato il
      25/1/2024, 00:05
      ShinjiOP
    Cliente 2 attacca Kintoki con Affondo frontale: 28
    • 1d20 + 21
      27 (6 + 21)
    • 1d4
      1
    • Inviato il
      25/1/2024, 00:05
      ShinjiOP
    Smilzo attacca Jyuro con Sfilettamento: 26
    • 1d20 + 11
      25 (14 + 11)
    • 1d6
      1
    • Inviato il
      25/1/2024, 00:05
      ShinjiOP
    Cliente 1 attacca Kenan con Colpo preciso: 37
    • 1d20 + 16
      35 (19 + 16)
    • 1d6
      2
    • Inviato il
      25/1/2024, 00:05
      ShinjiOP
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Administrator
    Posts
    358
    Reputation
    +11

    Status
    Offline


    CITAZIONE
    //GdR off: Scusate, ho dimenticato di caricare l'immagine della mappa.
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    40
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    L'occasione fa l'uomo ladro, a maggior ragione se quest'ultimo è un individuo cinico, avido e dotato di una pressoché nulla empatia verso il prossimo. E Benedict, il quale corrispondeva perfettamente all'identikit di qui sopra, non poteva certo esimersi dal rispettare il detto.

    La scena, per quei pochi che si soffermarono a osservarla in mezzo al caos generale, doveva essere alquanto buffa: mentre mobili, bottiglie, pallottole e persone volavano tutt'intorno, nel pacifico occhio del ciclone il furfante operava nella calma più assoluta. Un lavoro certosino inframezzato da occhiate guardinghe che gettava a destra e manca, per sincerarsi di non esser stato colto in flagrante. Del resto, la sua natura prudente, ai limiti del paranoico, non gli avrebbe permesso di rassenarsi alla più banale delle conclusioni: tra chi era impegnato a salvare il proprio collo e chi a spezzare quello altrui, a nessuno importava anche lontanamente del ladrocinio in corso. Una fortuna, probabilmente, perché nonostante i suoi sforzi di dissimulare l'atto, le sue scarse conoscenze mediche lo avrebbero smascherato agli occhi di tutti i presenti. Ma come detto - tolti un paio di questi, che lo guardarono con un misto di curiosità e ribrezzo e passarono oltre - al momento le priorità di clientela e personale erano decisamente altre.

    Procedette così - indisturbato - nella perquisizione dell'esanime locandiere. E la ricerca diede presto i suoi frutti. In primis, l'oggetto senza dubbio più quotato nella risposta alla domanda "cosa ti aspetti di trovare in tasca a un oste?": un comunissimo apribottiglie, che gettò alle proprie spalle senza degnare di ulteriori attenzioni. Non se ne udì neanche il clangore quando quest'ultimo impattò contro il pavimento di duro legno, soffocato dalle grida, dagli spari e dagli schianti che pervadevano il locale. Poi un fazzoletto. Seta, ricamato, con una J finemente inscritta in prossimità di uno dei bordi. Si disfò anche di questo, pur apprezzandone la discreta fattura. Infine, tra le sue grinfie tastò esattamente ciò che aveva sperato di trovare.

    Bingo.

    Soppesò il piccolo borsello di cuoio nel palmo della mano sinistra, cercando inutilmente di udirne il tintinnio in mezzo a quella baraonda. Improbabile, se non impossibile - e sicuramente inadatto - mettersi a contarne il contenuto in quella situazione. "C'è un tempo e un luogo per ogni cosa, ma non ora" avrebbe detto un saggio e onniscente professore, commentando la sua avventura. Poco male, pensò, aggiungendolo a quel poco che gli restava e rimpolpando le proprie misere finanze di un buon 150%, a giudicare dal peso. E non era finita lì, perché le sue dita, non ancora sazie, si serarrono intorno al cerchio metallico di un chiavistello. Lo studiò per qualche istante, intrigato. Quali porte avrebbe potuto aprirgli? Quella di casa del povero John? Quella della latrina? O magari quella del retrobottega? Oppure qualche cassetto, scatola, botola, scrigno? Si rialzò soddisfatto, valutando queste infinite possibilità e pregustando già il gusto di esplorarle e di arricchirsi a spese altrui.

    CITAZIONE
    Benedict aggiunge al proprio inventario:

    - 31.000 :b:
    - Mazzo di chiavi senza etichetta

    Da dove iniziare però? Davanti a lui, pericolosamente vicina, la rissa più intensa stava entrando sempre più nel vivo e degenerando via via in un vero e proprio scontro all'ultimo sangue. Non aveva la minima intenzione di finirci in mezzo, quindi quella zona era off-limits. Valutò la possibilità di svignarsela dalla locanda, ma muoversi in mezzo a quel campo di battaglia per raggiungere l'ingresso sarebbe stato come chiedere a gran voce di prendersi un cazzotto destinato a qualcun altro, se non qualcosa di peggio. La miglior mossa per salvaguardare la propria salute era fare qualche passo indietro verso il bancone e ripararsi dietro di esso, come nel più classico degli spaghetti western. Non che Benedict o gli altri protagonisti di quest'avventura avessero mai assistito a un film di Sergio Leone, ma si sa, tutto il mondo è paese. E pertanto non si stupì nel notare che due giovani camerieri, i volti distorti dal terrore, lo avevano anticipato. La ragazza, scossa da violenti tremori, si nascondeva dietro al collega, lumacofono alla mano.

    Huh. Pessima notizia, potenzialmente.

    Ma qualcuno li aveva notati prima di lui. Qualcuno che ora svettava minacciosamente su di loro sporgendosi dalla parte opposta del bancone, contribuendo in modo tutt'altro che positivo al già precario stato d'animo dei due. Il tizio dai capelli bianchi, il primo ad attirare l'attenzione di Benedict quando aveva messo piede nel Tronco Vivo, per il suo look stravagante e l'atteggiamento da sgherro di quartiere. Se lo sarebbe immaginato nel cuore di uno dei tanti focolai di violenza sbocciati nella stanza, e invece eccolo lì, disinteressato quanto lui. Incrociò per un attimo il suo sguardo, incuriosito: che non fosse poi così dissimile da lui, come inizialmente aveva pensato per una semplice questione di apparenze? In circostanza normali, al suo posto, una persona meno diffidente avrebbe anche potuto cedere alla curiosità e intraprendere una conversazione. Ma non era questo il suo caso.

    Perdonate, brava gente.

    Tre parole abbastanza assurde da pronunciare in quel momento e in quel contesto, decisamente più appropriate se si stesse facendo largo tra le file di spettatori per raggiungere il posto assegnatogli a una rappresentazione teatrale. Tradivano tanto la sua pomposità, quanto la sua voglia di tagliare corto e passare oltre. Posò la mano destra sul banco e, facendo leva su di essa, balzò a sua volta al di là di questo, chinandosi sotto ai lordo sguardi - probabilmente confusi. Dalla sua nuova posizione, fece loro un cenno con la mano, un po' per rassicularli che non aveva intenzioni bellicose, un po' per invitarli a non badare alla sua presenza. Il suo interesse, al momento, era altrove: alla ricerca di una qualche serratura nei dintorni, dove poter provare a far fruttare il suo nuovo gingillo.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    62
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    TS su Saggezza: 8
    • 1d20 + 7
      8 (1 + 7)
    • Inviato il
      25/1/2024, 14:02
      Flars
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    18
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    Lo sguardo di Goro si allungò al di là del bancone. Nessun particolare bottino, mentre alle sue spalle continuava ad imperversare il caos. In mezzo a quel marasma, vide da dietro le lenti scure due camerieri accovacciati dietro il bancone a protezione, un ragazzo e una ragazza. Tremavano come foglie, terrorizzati, e ancora più quando Goro si scorse in avanti per vederli meglio. La ragazza stringeva tra le mani un lumacofono e, sfortuna volle, che Goro riuscisse ad udire le ultime parole provenienti dall'altro capo dell'apparecchio prima che la chiamata venisse interrotta. La troietta aveva chiamato i soccorsi e presto, pensò Goro, sarebbe arrivato qualcuno a interrompere la rissa e i conseguenti pericoli che ne derivavano. Poco male, visto che erano coinvolti anche Jyuro e gli altri, ma stavamo parlando di gente ricercata che era appena uscita di prigione e che non voleva tornarci.

    "Swallow non dovrebbe essere sotto il controllo del Governo. Questo esclude i Marines, o almeno dovrebbe. Vediamo un po'.."

    La bocca di Goro, inizialmente serrata, si aprì in un sorriso ai limiti della follia, ma tutto quello che aveva pensato di fare venne interrotto dal tizio che prima aveva avvicinato il locandiere svenuto. Chiese scusa ai due giovani dall'altro lato del bancone e, dopo poco, saltò anche lui dall'altra parte a cercare qualcosa. Non riusciva a decifrarlo, ma trovò ironico che uno così ben vestito si trovasse in mezzo a quella situazione tanto assurda. Ancor prima che potesse interagire con l'uomo, però, da dietro la sua posizione tuonò lo Smilzo che era caduto col culo a terra poco prima. In un attimo il bastardo aveva minacciato Jyuro e dato della puttana alla loro madre.

    "Quello morirà." penso glaciale, estraendo lentamente il Coltello da Cucina dal fodero che teneva agganciato all'interno della giacca con la mano destra. Abbassò lo sguardo verso i due camerieri, proprio mentre l'uomo implorava pietà. Una vena pulsava sul suo collo, i denti stretti e la mandibola serrata a contenere la rabbia che come un fuoco stava cominciando a bruciargli le viscere. Lo smilzo doveva morire, sì, ma prima doveva sincerarsi che la situazione non degenerasse ancora di più. Doveva capire.
    Quindi puntò il coltello verso i due, sporgendosi leggermente al di là del bancone per avvicinare minacciosamente la lama.

    << Ditemi chi avete chiamato o vi ammazzo. E tu, dammi il lumacofono.>>

    Qualora fosse riuscito a farsi dare il Lumacofono dai due, si sarebbe voltato in direzione della rissa e avrebbe iniziato a urlare, mettendo su una messinscena nel tentativo di interromperla o, quantomeno, distrarre quel tanto che bastava gli "avversari" in modo che Jyuro e gli altri riuscissero a mettere a segno dei bei colpi.

    << IL CAPITANO SETSUNA MEIOU STA ARRIVANDO! VE NE PENTIRETE AMARAMENTE, BASTARDI! VI SCUOIERÀ VIVI!>> avrebbe urlato, parlando di un fantomatico capitano leggendario di cui aveva letto le gesta sanguinarie. Voleva spaventare quei tizi, portarli alla resa o metterli in fuga. Quale scelta migliore del capitano di una ciurma che aveva conquistato la famigerata Rotta Maggiore, per farlo?

    Tiro Salvezza su Carisma: 22
    • 1d20 + 3
      22 (19 + 3)
    • Inviato il
      25/1/2024, 20:01
      Saiga147
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    18
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    //GdR off: ShinjiOP
    il tiro salvezza è riferito alle minacce ai due camerieri, quindi da lì in poi è tutto ipotetico. Fammi sapere se va bene!
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    22
    Reputation
    +2
    Location
    Napoli

    Status
    Offline
    Fase Difensiva: 49
    • 1d20 + 5
      25 (20 + 5)
    • 1d20 + 5
      24 (19 + 5)
    • Inviato il
      25/1/2024, 23:27
      Gigax
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    30
    Reputation
    +2
    Location
    Floating

    Status
    Offline
    Fase difensiva: 19
    • 1d20 + 5
      19 (14 + 5)
    • Posted
      28/1/2024, 00:20
      Avenger
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    30
    Reputation
    +2
    Location
    Floating

    Status
    Offline
    Non va bene

    La figura senza la sostanza non resta che apparenza. Intimidire era un'arte e come tale ottiene effetto solo soggettivamente, suscitando più o meno intensamente l'effetto desiderato a seconda dello spettatore. Quando si affronta qualcuno di navigato, le apparenze o la reputazione devono essere di un certo spessore affinché abbiano effetto; nel fallimento si potevano comprendere alcune cose, tra le quali anche il carattere di chi si aveva dinanzi.

    Questo mi fa comunque incazzare.

    Riuscii a vedere chiaramente le reazioni dei presenti, non fui sorpreso ma furibondo. Non ero veramente dell'umore per un combattimento: non mi avrebbe divertito, né sarei finito col goderne, l'istinto in qualche modo me lo aveva detto chiaramente, probabilmente anche perché ad eccezione di qualche altro rissaiolo, nessuno di quelli cui avevo rivolto la mia minaccia aveva finito col prendermi seriamente.
    La mia sola figura non era abbastanza per intimidirli o anche solo sorprenderli, ma questo fu chiaro ancor prima che la situazione diventasse seria: nessuno a quel tavolo si era scomposto alla mia presenza, anzi la cosa sembrava non essere affatto un problema.
    La rissa in ogni caso peggiorava ad ogni minuto, tanto che chiamarla ancora a questo modo suonava decisamente riduttivo, considerando come il capo della combriccola rispose agli attacchi ricevuti, rispondendo a sua volta e come lui i suoi compari si apprestarono a fare lo stesso. Lo spirito vibrante su una bassa frequenza restava la mia priorità, contavo che dell'alcol mi avrebbe dato quanto meno il giusto boost per trarre il meglio da quell'evento e qualsiasi cosa si prospettasse dietro l'angolo per quell'inizio di serata fin troppo caotico.
    Una moltitudine di piccoli fattori in quella stessa circostanza dove sarebbe stato saggio restare lucidi e vigili, mi portava ad agire in modo anche piuttosto sconsiderato, dopo un momento iniziale che presi per studiarne le reazioni, nel continuare la mia intimidazione mi sarei diretto al bancone così da poter finalmente bere, ma nel farlo avrei dato le spalle agli attaccabrighe del tavolo; nemmeno qualche attimo dopo, probabilmente tempo necessario che avevano impiegato anche loro ad assimilare la minaccia, proprio quello che aveva già peccato di puntarmi contro la propria arma, con la medesima lancia colse l'occasione sferrando un rapido affondo dritto davanti a se.

    QUOTE
    Fase Difensiva

    Difesa fallita (19 < 28 )

    Kintoki perde -:c:

    Un solo :c: rimasto

    Certo ero stato attaccato alle spalle, seppur non colto veramente di sorpresa, grazie ai miei tempi di reazione e l'aver in qualche modo percepito la minaccia, negli ultimi istanti possibili riuscii ad evitare il peggio, finendo però con una discreta ferita al fianco invece che infilzato da parte a parte dovendo rimetterci un rene nel migliore dei casi.
    Il dolore della ferita arrivò dritto al cervello, una scarica intensa d'energia negativa che avrebbe finito col spegnere chiunque per qualche minuto, interamente risucchiati di tutto il loro spirito e la loro concentrazione solo per contrastare, come possibile quel dolore che a tale frequenza poteva paralizzarti tanto quanto l'elettricità. Sarebbe stata una reazione comune, date le circostanze, ma comune non era un termine che m'appartenesse: abbassando lo sguardo, infatti, potei vedere la lama della lancia superare di tutta la sua lunghezza il mio fianco sinistro, con il mantello ed il gilet lacerati nella medesima altezza, con quest'ultimo che iniziava a tingersi di rosso per via della ferita.
    L'attimo necessario affinché quell'immagine apparisse nitida nel mio cervello, e l'odore del mio stesso sangue giungere alle narici fecero come scattare un'interruttore nel mio cervello, uno di quelli che avrebbe annullato ogni frivolezza, facendo riemergere l'istinto ferale di combattimento all'ultimo sangue.
    A quel punto non m'importava nemmeno se quelli che avessi intorno fossero stati generali d'esercito, ammiragli di marina o robot ninja assassini senza scrupoli, sovrani o poveri disgraziati, nel momento in cui la lama della lancia mi colpì, cambiarono tutte le mie priorità, finendo con l'accendere istinti sopiti e risvegliando pericolose memorie.

    Non si torna indietro da questo.

    Non un sussulto, non un suono: ero sì stato ferito, ma non avrebbero ottenuto alcuna reazione emotiva o logica in quel momento; nemmeno il dolore era riuscito a distrarmi. Nella mia mente non vi erano tattiche cui ragionare, tecniche da ricordare o approcci da evitare non ero abbastanza lucido in quel momento da combattere con raziocinio o agire in modo scaltro dopo essermi basato su attente valutazioni ed aver elaborato una strategia: no, sarebbe stato più vero affermare che da quel momento a muovermi era una particolare combinazione d'istinto ed esperienza.
    Il mio corpo aveva iniziato a muoversi, ancor prima che il cervello potesse metterne insieme i pezzi: come se i pensieri arrivassero con un tempo di ritardo sulle azioni intraprese. Avevo mosso le braccia, rendendomi conto poi dallo sforzo impiegato e del peso aumentato che le mie mani avessero istintivamente già afferrato l'elsa delle due falci, impugnandole per di più in sensi opposti, la combinazione più utile in quel momento: ove con la sinistra afferravo l'arma tenendola per il verso esterno, con il pollice in direzione della punta dell'elsa piuttosto che della lama, mantenendo l'asta della falce parallela all'avanbraccio come se la lama uscisse dal gomito; mentre con la destra avevo afferrato l'altra nel modo più classico, quello di quando si era pronti a falciare qualcuno o qualcosa.
    Semplicemente continuando quello che era un unico ed armonioso movimento, riprodotto senza esitazioni ed a non più di qualche attimo dall'attacco subito, avevo già iniziato a reagire "afferrando" con la falce di sinitra la lancia del mio avversario, aiutandomi con una leggera rotazione del torace con la quale avrei al tempo stesso allontanato l'arma ed avvicinato a me il mio avversario: sia nel tentativo di sbilanciarne la posizione non in un tentativo d'atterramento, quanto nel rendergli difficile un contrattacco, sopratutto considerando che compiendo un singolo passo avevo praticamente ridotto le distanze e portato me stesso nella condizione d'attacco.

    QUOTE
    Fase d'attacco

    Kintoki attacca Cliente 2 con Decapitazione, utilizzando:

    Doppia Falce
    Descrizione: Si tratta di due falci aventi l'asta di un metro e mezzo, con una lama di 80 cm. La peculiarità di queste falci è che possono essere utilizzate sia in coppia o unite tramite la parte finale dell'elsa, così da diventare un'unica falce con lama speculare.
    Tipo arma: arma da mischia
    Tipo di danno: tagliente/contundente
    Bonus capacità: +2 alla FA
    Costo: 1.000 :b:
    Effetto: //

    1d20 +For +Agl +Bonus
    1d20 +5 +5 +2


    Un'unica azione fluida con la quale sarei passato da una difesa fallita ad un attacco vincente: avrei infatti disteso il braccio destro in modo da sfruttarne la lunghezza cui avrei aggiunto quella della falce, avviando e completando quella mezza rotazione con cui lasciai passare il resto della lancia avversaria alle mie spalle dopo essermi aiutato con l'altra falce come già spiegato in precedenza; chiudendo infine l'attacco in modo rapido e semplice, completando quel movimento roteando nella parte finale più sulla gamba d'appoggio che non con torace o fianchi, così da non dare al dolore modo di sovrastarmi o anche solo distrarmi e nel mentre continuare con la furia più calma che potesse osservarsi in quella locanda. L'altra falce seguendo il resto del corpo, avrebbe concluso il movimento attaccando l'avversario alle spalle, seppur frontalmente: grazie alla natura dell'arma e dell'arcata della mia traiettoria con cui si sarebbe concluso il fendente. Mi ero ben riguardato dal non tenere la lama della falce parallela al suolo, ma inclinandola più diagonalmente, così che non potessi mancare il bersaglio semplicemente perché questo fosse riuscito ad abbassarsi. Un attacco tutt'altro che raffinato: la tecnica e la disciplina non facevano parte di quel colpo, in esso c'erano solo natura ed istinto; questo era quanto previsto da quel combattimento.
    Non sarebbe stata una decapitazione pulita con la lama inclinata a quel modo: più facile che finissi col trafiggere e lacerare la schiena del lanciere tranciarla poi a metà. Quando c'era da fare sul serio avevo trovato il modo di farlo senza dovermi preoccupare di ragionare molto: una vita di combattimenti continui, aveva temprato a tal punto il mio corpo che avrei reagito a qualsiasi situazione sfavorevole, non sapendo nemmeno bene come, pur avendo la certezza di farlo.
    A conti fatti la sete era rimasta, solo che questa era di sangue. Chiunque fossero erano forti: molto più di me e forse dell'intero gruppo con cui mi ero riunito in quella taverna, ai miei occhi non aveva importanza, contavo di ucciderli tutti, sperando di esserci già riuscito col primo.

    Falciata Deca.: 28
    • 1d20 + 12
      28 (16 + 12)
    • Posted
      28/1/2024, 04:47
      Avenger
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    13
    Reputation
    0

    Status
    Offline
    La situazione lì dentro iniziò a farsi sempre più caotica con odori e rumori sempre più indistinguibili.
    Percepii meno gente intorno a me, Goro si era dileguato, qualcosa stava accadendo ma non ero certo del risultato.
    Combattere in un luogo angusto e colmo di disturbi era sicuramente la situazione meno adatta ma con un po' di concentrazione sarei riuscito a creare un'area intorno a me ben delimitata, bisognava togliere i rumori lontani.
    Sparai con la consapevolezza di colpire, non avevo intenzione di lasciare possibili minacce in piedi.
    Il colpo fece vibrare il fucile e lo percepii più leggero che mai: avevo finito le munizioni.

    Maledizione

    Portavo con me sempre le cartucce in un piccolo borsello posto vicino la cinta nascondendole, di volta in volta, lungo alcune piccole tasche lungo i vestiti poichè a livello tattile mi permetteva di conoscere quante e dove fossero.
    Spostai con la mano destra il soprabito, scoprendo la gamba destra e prendendo due bossoli dal taschino vicino la coscia.

    Meno due

    Tenendo ben salda l'impugnatura del fucile, spinsi con il pollice destro la leva per la ricarica verso l'alto, causando il rilascio della canna dal manico che, per gravità, si sarebbe posta in basso permettendo di inserire i bossoli.
    Nel mentre della ricarica però sentii un tonfo in estrema vicinanza da me, seguito da ingiurie cariche di rabbia.

    Un altro nemico

    Mi voltai di scatto verso di lui e fu in quel preciso momento che dovetti compiere una scelta: tentare di difendermi o contrattaccare.
    La scelta fu semplice.

    CITAZIONE
    Jyuro sacrifica fase difensiva per effettuare ricarica

    Jyuro subisce - 1 :c:
    Riceve lo status Azzoppato

    Proiettili precedenti: 0
    Proiettili attuali: 2/2

    Cercai di farmi scudo con il corpo come potevo.
    Percepii intorno a me tutta una serie di colpi, probabilmente effettuati da armi di piccolo taglio, che mi provocarono un bruciore incredibile mentre il sangue bagnava i vestiti tagliati.
    Dovevo colpirlo, non avevo altra scelta, era veloce ed io non avevo modo di combatterlo corpo a corpo, ma c'era una possibilità.
    Nel mentre che subii i colpi infatti, cercai di andare all'indietro, senza far alcun tipo di ostruzionismo.



    Probabilmente se non fossi riuscito a colpire il mio nemico sarei morto al prossimo attacco, forse no, ma dovevo rischiare.
    Se "Soffio del deserto" fosse andato a segno avrei potuto indebolirlo e finirlo al giro successivo.
    Nel mentre sentii altri colpi di proiettile.

    Continuate questo scontro ed Akil lo cercherete dall'aldilà.



    Jyuro attacca smilzo con "Soffio del deserto": 20
    • 1d20 + 11
      19 (8 + 11)
    • 1d4
      1
    • Inviato il
      28/1/2024, 19:55
      Dem0s
    Tiro Carisma: 10
    • 1d20 + 5
      10 (5 + 5)
    • Inviato il
      28/1/2024, 19:55
      Dem0s
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    459
    Reputation
    +1
    Location
    Villa Literno

    Status
    Online
    Fase Difensiva: 20
    • 1d20 + 5
      20 (15 + 5)
    • Inviato il
      28/1/2024, 23:09
      Pako™
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    459
    Reputation
    +1
    Location
    Villa Literno

    Status
    Online
    CITAZIONE
    Scheda Tom Ato

    Pensato Parlato

    Cuori: :c:

    CITAZIONE
    Tom fallisce la difesa contro l'attacco di Cliente 4.
    1 :c: rimanente.

    Il suo colpo letale al tizio bendato era fallito miserabilmente.
    Non se lo spiegava, come? Il suo era un piano perfetto, il tavolo copriva la visuale ed erano tre i bersagli possibili dell'attacco.
    Ah, giusto, gli aveva appena inveito contro prima di caricare a testa bassa. Tom non è un genio e non è solito fare a botte con persone armate con pistole o fucili, al massimo boccali e cinture. Aveva decisamente fatto male i conti.

    Cosa può fare un uomo, anche basso, contro una pistola? Può avere fortuna, certo, che il colpo manchi.
    La vita, però lo sappiamo tutti, è un tiro di dado: può andare bene o può andare male; Al bastardo con la bandana era andato decisamente troppo bene e per quanto potesse aiutare la dea della fortuna, un colpo a bruciapelo è comunque un colpo a bruciapelo.
    Lo spostarsi all'ultimo gli evitò quanto meno di subire una ferita fatale. Gli sarebbe rimasta una bella cicatrice nella spalla.
    Fortunatamente il proiettile non toccò nessun osso e fuoriuscì dall'altra parte trapassando le carni.

    Dolore.
    Tanto.

    "AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!"

    Un urlo.
    Era una sensazione nuova quella e non piacevole.
    Il dolore gli fece riacquisire la lucidità. Guarda a destra e a sinistra.

    Non tutti della banda si erano uniti allo scontro. Cosa diamine stavano facendo? Ormai erano in ballo.
    Tra fratelli si erano messi a fare il loro porci comodi!

    "Ora che ci sono in mezzo le armi non è più un gioco, qua c'è il rischio di rimanerci secchi! "

    Questo stava pensando Tom in quel momento.

    "CAZZO FATE VOI DUE AL BANCONE, QUI QUALCUNO CI FINISCE SECCO!"

    Sbraitò verso chi era nel suo campo visivo e farsi i fatti loro.

    Afferrò il piede del tavolo vicino a lui per ribaltarlo contro il pistolero. Gli serviva prendere qualche istante prima che lo stronzo facesse fuoco nuovamente per allontanarsi e nel tragitto aiutare un altro suo alleato. Era meglio sfoltirli e lasciare che gli armati d'armi da fuoco se la vedessero tra loro.

    "Scattando", non ironicamente per Tom e le sue gambe quello lo era, si fiondò alle spalle del nemico che aveva appena attaccato il visone tigre. Kintoki dava l'impressione di essere veramente incazzato e mentre il nano approcciava l'uomo notò che l'alleato stava per attaccare.

    Un attacco frontale e un attacco alle spalle. Non potevamo fallire.

    Avrebbe tentato nuovamente un approccio dal basso.
    Un montante, dove? Ovviamente nelle palle!

    Che il colpo fosse andato o meno a buon fine, avrebbe corso poi dietro al tavolo ribaltato dal ragazzo cieco, così da essere al riparo da un ulteriore colpo di pistola. Aveva un piano, forse uno buono, forse poteva essere utile. FORSE!

    CITAZIONE
    Kit base riparatore
    Strumenti base, chiodi, corde e fissanti generici

    Con la corda in mano, presa a volo dal suo kit, guardandosi intorno cercava un qualcosa di pesante da legare ad un capo della corda. Pesante ma allo stesso tempo non ingombrante da lanciare. Una bottiglia piena e ancora chiusa ad esempio.

    Pugno nelle Palle (Cliente2): 29
    • 1d20 + 10
      25 (15 + 10)
    • 1d4
      4
    • Inviato il
      29/1/2024, 00:00
      Pako™
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    41
    Reputation
    +1

    Status
    Offline
    Mi stavo godendo la pinta di birra intonsa che ero riuscito a recuperare al bancone guardando lo spettacolo che mi si parava davanti, distogliendo la mia attenzione dall'umano che aveva ripulito il locandie e rivolgendola invece ala rissa principale, che ovviamente non poteva che essere quella scatenata dal nano Tom.

    È un peccato che questo locale dovrà chiudere subito dopo la festa del quarantesimo... la birra era buona...

    Guardai per qualche secondo il liquido ambrato in controluce, con un po' di rammarico, quella che avevo in mano era con buone probabilità l'ultima pinta di birra integra del posto, ma non ero abbastanza dispiaciuto da lasciarla da parte e ne mandai giù un altro sorso portandola a circa un terzo del quantitativo iniziale.

    La posizione che mi ero scelto era ottima per potersi godere le varie risse avendo il bancone alle spalle non dovevo preoccuparmi di essere colpito da dietro e potevo guardare con comodità tutto il locale, ma essere al centro di un locale in tumulto aveva anche degli svantaggi, soprattutto se si era alti quanto due umani, se non di più, perché è tendenzialmente più facile essere presi da colpi vaganti.

    Avevo già dovuto intercettare un paio di volte qualche oggetto volante tra sedie e bottiglie, ma avendo riflessi migliori del locandiere ed ero riuscito a bloccare i vari oggetti che mi erano volati incontro in tempo, dopotutto ormai ero abituato a bloccare certi colpi.

    Escluse le risse minori, che si erano formate in seguito al fuggi fuggi generale, quella che vedeva il nostro tavolo e quello affianco come protagonisti aveva iniziato a degenerare dal momento che si era deciso di estrarre le armi e non ci volle molto perché i primi membri dei vari gruppi finissero faccia a terra.

    E ovviamente erano due umani quelli che avevano fatto quella magra figura, uno era il tipo che si era fatto colpire due volte da un cecchino cieco e l'altro era Kenan che, non avendo ancora imparato l'importanza di avere una posizione elevata rispetto ai nemici, o quantomeno a non tirarsela troppo, aveva cercato di schernire gli avversari parlando di figure di merda e di umiliazione in un niente e come a tirarsela da solo, era stato riempito di piombo e mandato a terra.

    Patetici! Come si fa a farsi mandare faccia a terra in un istante?

    Mi rimisi a bere andando a finire quello che restava della mia birra mentre ascoltavo le parole che venivano dette da mio fratello per sedare la lite e la canzone di Ash, e fu nel momento in cui finii la birra che attraverso il boccale ancora alzato ma vuoto lo vidi.

    Uno dei tizi dell'altro tavolo aveva impugnato la sua lancia e aveva infilzato mio fratello al fianco. Non era possibile, come poteva farsi colpire così? Abbassai lentamente il boccale.

    Era vero. Aveva provato ad impicciarsi in una disputa tra umani e come risultato era stato ferito e stava perdendo sangue.

    ...

    Un crepitio.

    Un crepitio via via più forte seguito poi da un ruggito a pieni polmoni in cui racchiusi tutto il mio odio e la sete di sangue che provavo in quel momento

    RROOOOAaARRRRRRR!!!!!



    Prima che potessi accorgermene, avevo ricoperto il mio corpo di scariche elettriche che erano andate a formare un'aura elettrica le cui scariche erano via via sempre più frequenti e percorsi tutta la distanza che mi separava da mio fratello ed il suo assalitore ed in preda alla furia convogliai tutta l'elettricità che avevo rilasciato negli artigli della zampa destra

    GiÚ LE MANI DA MIO FRATELLO!

    Electro:
    ogni visone è un combattente nato e sono in grado di utilizzare questa tecnica che consiste nel colpire l’avversario con attacchi infusi da scariche elettriche; alcuni sono in grado di infondere la tecnica electro anche alle armi: electro modifica la tipologia di attacco in "Elettrico"; oltre il livello 25, questa tecnica applicherà all'attacco anche l'effetto "Paralizzato" per 1 turno.


    Gintoki attacca cliente 2 con artigliata electro: 24
    • 1d20 + 10
      24 (14 + 10)
    • Inviato il
      29/1/2024, 00:06
      Galail
     
    Top
    .
89 replies since 28/10/2023, 23:43   1798 views
  Share  
.