Tronco vivo (Pleasure Town)

Area di ruolata

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    Il tavolo cominciava a riempirsi abbastanza velocemente. Dopo Gintoki, arrivò anche Kenan che cominciò a sproloquiare come suo solito.

    "Diffidente come dice di essere, non smette un attimo di parlare!"

    Pensò, mentre si apprestava anche a rispondere alle parole della tigre grigia, che gli aveva mandato un sorriso di sfida e anche un mezzo insulto. Non si poteva dire che fossero amici, né che si stessero particolarmente simpatici; semplicemente avevano convissuto per un po' di tempo in cella, quel tanto che bastava per condividere le proprie esperienze e trovare dei punti in comune. E poi Jyuro sembrava sopportarli anche lui, quindi tanto di guadagnato.

    << Come diceva mio nonno, "togli una droga a un uomo e ne troverà un'altra peggiore!"... Era così?>> disse, girandosi verso Jyuro. Era una frase inventata, non avevano mai avuto un nonno, ma questi erano dettagli frivoli e di poca importanza.
    Si voltò verso il bancone, ma del suo Goku-Gin nemmeno l'ombra. Non era un tipo particolarmente impaziente, ma di sicuro non amava ripetersi; il fatto che l'ordine non fosse ancora pronto stava cominciando ad infastidirlo, anche perché Jyuro sembrava avere sete, non certo lui. Inoltre, proprio mentre pensava di alzarsi e pestare qualche cameriere, era arrivato anche Tom il nano che, dopo aver sfilato la sedia da sotto il sedere di un tizio, aveva preso posto poggiando una gran bella punta di birra sul tavolo.

    << Ohi! Perché cazzo hanno servito prima te?>> prima ancora che potesse ricevere risposta erano arrivati anche il riccio strambo, Ash, e l'altro gattone, Kintoki. Tom Ato aveva fatto riferimento anche ad un altro loro vecchio compagno di cella, Al Cappone, che però non aveva preso posto a sedere con loro. Goro avrebbe potuto chiedersi il perché, se fossero stati compagni di avventure, fratelli, amici. Ma quel manipolo di individui non era nulla di tutto ciò, quindi decise di fregarsene e assistere alla scena, ben più divertente, che gli si prestò davanti dopo appena qualche momento.
    Il tizio che Tom aveva fatto cadere si era rialzato e, con tono contrariato, si era avvicinato al nano, approcciandolo e facendo la voce grossa, prima di sferrare un pugno verso la mandibola coperta dall'incolto pizzetto ramato.
    L'espressione di Goro cambiò tempestivamente in quel momento, e del suo sorriso caratteristico non vi fu più traccia. Le labbra si serrarono, coperte dal rossetto viola che indossava, e da dietro le lenti scure gli occhi analizzarono velocemente la situazione.

    "Non abbiamo ancora bevuto, finiamola velocemente"

    Senza dire una parola e senza scomporsi chiuse il pugno e cominciò a sbatterlo sul tavolo con abbastanza forza affinché Jyuro potesse udirne il suono. Era una sequenza caratteristica, un codice che gli serviva per comunicare senza parlare.

    "Il principino gli sta davanti. Un po' a destra dovrebbe andare"

    << Principino di fronte, ore 1.>>

    In questo modo, aveva indicato a Jyuro di sparare direttamente al compare di quello che se l'era presa col nano, che si trovava appena dietro Kenan. L'intenzione era quella di stenderne uno in modo che gli altri se ne tornassero con la testa sotto la sabbia. Aveva deciso di bere e non avrebbe permesso a una inutile rissa di mandargli all'aria il momento.

    Edited by Saiga147 - 15/1/2024, 00:19
     
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    Scheda Tom Ato

    Pensato Parlato

    "Perché l'ho presa al bancone!"

    Rispose a Goro alzando un sopracciglio.
    Neanche il tempo di farsi un altro sorso di birra, due colpi sulla spalla, non era nulla di buono.
    Non aveva nessun rapporto di amicizia a Swallow, neanche con chi era seduto al tavolo e tanto meno con chi ancora doveva arrivare. Lui rissaiolo di taverna professionista sapeva esattamente cosa stesse per succedere. Qualcuno in questa città piena di rondinelle allora aveva ancora le palle di fare una scazzottata alla vecchia maniera. Stile Ato, Tom Ato.

    Essere bassi in questi casi ha un certo vantaggio.
    La persona che stava per essere malmenata era un uomo alto sul metro e ottanta, smilzo, vestito come un girovago.
    Tom prima di girarsi appoggiò le mani sul tavolo, con il sedere spinse indietro la sedia per appoggiare il piede sinistro a terra mentre, quello destro, dava il colpo di tacco alla sedia per spostarla abbastanza da ostacolare chi era alle sue spalle invece che lui.
    Ruota la testa e vede il pugno partire. Come detto, essere bassi è un vantaggio in questi casi.
    Il pugno dello smilzo non avrebbe raggiunto facilmente il volto di Tom dato i movimenti in più che si devono effettuare per colpire una persona estremamente più bassa di te. Questo avrebbe dovuto inclinarsi in avanti, far partire un pugno dall'alto che avrebbe dovuto poi colpire verso il basso la persona differentemente alta. Non era più facile tirare un calcio? Dilettante.

    Bastava chiudere le distanze per evitare il colpo.

    "E questo pisciasotto cosa vuole ora!?!?"

    Disse con voce tonante e divertita.
    Non l'aveva fatto di proposito, ha agito senza pensare troppo, però questo era il suo habitat naturale.
    Avanza verso le gambe dell'uomo con il tirapugni ben stretto tra le dita, alza la testa guardando il suo bersaglio, sorride.

    Il suo colpo più letale.
    L'ammazza testicoli. Il castratore. La furia rossa.

    Se avesse colpito avrebbe guardato gli altri mimando qualcosa che veniva schiacciato dalle mani.

    "Sotto a chi tocca!"

    Fase Offensiva PNP(Pugno nelle Palle): 19
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    //GdR OFF: grazie al suo udito più allenato, Jyuro riesce a percepire una parte di conversazione tra lo Smilzo e i suoi compagni.

    CITAZIONE
    Rumore di trambusto circa alle ore 1.

    Voce 1: "Ma che cazz-"

    Voce 2: "Ehi! Stai bene! Aiutatelo ad alzarsi..."

    Voce 3: "Bel volo, Frank!"

    Voce 1: "Sta zitto Lu! Questo bastardo me la pagherà!"

    Voce 2: "Frank! Fermati immediatamente, è un'ordine! Siamo qui per cercare Akil e portarlo alla base, non per scaten-"

    Voce 1: "Hai sbagliato bersaglio per i tuoi scherzetti, folletto!"

    Voce 2: "Fanculo..."

    Queste informazioni sono disponibili unicamente per Jyuro, quindi Dem0s dovrà eventualmente informare gli altri on game.
     
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    Nonostante fossi ormai abituato a determinate dinamiche, soprattutto dopo la prigione, l'attitudine di Goro ai luoghi colmi di sudiciume e baccano rimaneva un mistero per me.

    Troppo chiasso.

    Nonostante gli chiesi una descrizione accurata del luogo non riuscii ad ottenere altro da lui se non una "pacca sulla spalla" ed una richiesta di divertimento. Mio fratello era superbo ma nonostante questo mi limitai ad una smorfia, dopotutto non avevo nulla da temere per il momento e farlo svagare un po' era forse la scelta giusta.
    Successivamente cominciai a percepire passi e voci più familiari: iniziò ad arrivare tutto il gruppo.
    Il primo fu Gintoki, il suo passo felpato aveva la stessa intensità del trotto di un cavallo ma con la capacità di generare un rumore pari a quella di un piccolo soffio con la bocca.
    Seguirono poi dei altrettanto familiari: passi alternati in maniera un po' strana ma che non si avvicinarono al tavolo, sembravano quelli di una gallina in perlustrazione. Arrivò in seguito Kenan il "guardingo", Tom il gigante, Ashlove il silenzioso e Kintoki, l'altro gatto. Dato che le loro conversazioni erano inerenti solamente ad insulti vicendevoli, cercai di indirizzare la mia attenzione altrove, origliando di qua e là qualche conversazione.
    Non era chiaramente un superpotere ma poter "guardare" con il proprio udito era una capacità non da poco.

    Comunque è un bel tavolo di faggio.

    Dissi passando le dita nude sul nostro poggiabevande.
    Poco dopo udii distintamente il rumore di un uomo di medie dimensioni cadere in terra con un tonfo abbastanza riconoscibile, contemporaneamente ad una sedia trascinata.
    Davanti a me un uomo iniziò ad imprecare, con un tono aggressivo, seguito da un altro che cercò di calmarlo nominando un certo Akil ed una missione circa il riportarlo alla base.
    Questo non fu abbastanza a fermarlo, si scaraventò con tutto il peso verso questo ipotetico folletto.
    Ipotizzai stesse parlando di Ashlove ma la voce di Tom riecheggiò in tutto il locale.

    Sembra di sentire due maiali combattere tanto stanno grugnendo.

    Un suono ritmico iniziò a palesarsi sul tavolo.
    Era il segnale di far fuoco.

    Mi alzai in piedi di scatto facendo scivolare il Soffio del deserto dalla schiena al fianco destro, imbracciandolo con entrambi le mani,
    e posizionando il piede destro sul tavolo così da sopraelevarmi ancora di più.
    Cercai di concentrarmi sul respiro più irregolare davanti a me, che chiaramente non fosse Kenan.
    La distanza non era eccessiva.

    Silenzio.



    Fase offensiva con Soffio del Deserto: 24
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    //GdR OFF: ricordatevi di specificare sempre, prima del lancio di un dado, chi state attaccando e da quale attacco vi state difendendo.
    Aiuta a capire meglio le vostre intenzioni.

    Inoltre Pako ha dimenticato di inserire il d4 aggiuntivo alla sua FA.
    Ho tirato io per lui con un valore di 3, quindi il valore finale del suo attacco è 22.

    Per le prossime volte, qualsiasi dimenticanza di questo tipo significherà che non sfrutterete il bonus per quel turno.


    Smilzo si difende da attacco di Tom (22): 10
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    Cliente 3 si difende da attacco di Jyuro (24): 23
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      16/1/2024, 22:26
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    FD dello Smilzo = 10 < FA di Tom 22
    Smilzo - 1 :c:

    CITAZIONE
    FD dello Cliente 3 = 23 < FA di Jyuro 24
    Cliente 3 - 1 :c:
    Inoltre subisce lo status Scottato per 1 round: il personaggio subisce un malus di -5 alla FD; questo status può essere rimosso soltanto da un’azione di cura (mestiere o oggetto) oppure utilizzando capacità o oggetti specifici

    Successe tutto molto velocemente.
    Il movimento fluido del nano che andava a frantumare l'apparato riproduttore di colui che lo aveva attaccato per primo.
    Ma soprattutto l'incredibile centro di Jyuro che, avvertito il segnale di Goro, sfruttando la sinergia creatasi, aveva subito agito, senza esitare.

    In una frazione di secondo subito dopo il pugno dello Smilzo, quest'ultimo si ritrovò a terra dolorante, così come il suo compagno alle sue spalle colpito in pieno petto da un'esplosione infuocata.
    Udito lo sparo, la musica nel locale si interruppe di colpo, così come il vociare di sottofondo. Tutti gli occhi erano puntati su Jyuro, che ancora rimaneva in posa plastica con un piede sopra il tavolo e il fucile fumante puntato nella direzione del suo bersaglio.

    Ma il silenzio durò qualche secondo ancora, per poi fare spazio al caos provocato dal panico.
    C'è chi spingeva verso l'uscita del locale, chi invece ne aveva approfittato per scappare e non pagare i debiti di gioco... e chi ha iniziato a sua volta una rissa, giusto per spirito di partecipazione.

    I compagni dei due feriti, si guardarono tra di loro, fu il tipo con la bandana nera però ad alzarsi lentamente dalla sedia.
    Osservava il tavolo di rissaioli con sguardo torvo.

    Cliente 4: "Rialzatevi inetti. Vi siete fatti battere da un nano e un cieco?!" una vena si gonfiò sul collo, era rabbia "Non la passerete liscia, bastardi!"

    Estratte le due pistole che teneva in vita, i suoi due compagni fecero altrettanto con una spada e una lancia.
    Anche i due tipi colpiti si rialzarono.

    La rissa era ormai inevitabile... se non fosse stato per l'intervento del grassottello John, il proprietario del locale.

    John: "Fermi, sciagurati! Questo è un locale rispettabile! Non voglio risse qui dentro! Andate fuori per saldare i vostri conti!"

    Poi una bottiglia, lanciata dall'altra parte della sala, lo colpì in testa.
    Delle scuse da parte di qualcuno che si azzuffava dall'altra parte non vennero udite dal vecchio, che cadde a terra privo di sensi.

    Dicevo, la rissa era ormai inevitabile!

    CITAZIONE
    //GdR OFF: bene ragazzi, siete ufficialmente in iniziativa.
    Come da regolamento, per gli scontri contro degli NPC, sono sempre i player a iniziare per primi, quindi una volta che posterete voi le vostre FA, proseguirò io con le azioni dei vostri avversari.

    Per qualsiasi chiarimento, resto a disposizione.
     
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    In poco tempo la locanda andava riempendosi di gente ma soprattutto di tutti i soci che stavamo aspettando, ove si palesò la pelata nana di tom ato e successivamente la silenziosità di ashlov con l'entrata sparata accompagnata da un acuto tipico del personaggio.

    Veramente non mi spiego come siamo riusciti ad evadere e passare inosservati, siamo una banda di casinisti...

    Pensò Kenan sorridendo all'idea che un tal gruppo di scalmanati fosse riuscito ad evadere da una prigione e soprattutto a non farsi beccare 5 minuti dopo la fuga, forse impresa anche superiore all'essere riusciti a scappare.

    Una volta quindi palesatisi altri due soci, si udìì distintamente un tizio che era seduto vicino a me, o meglio dietro di me più o meno minacciare il buon nano tom di esserla presa con la persona sbagliata, dato che a quanto pare il pelato lo aveva fatto andare culo a terra come un povero fesso. Il tizio si lanciò quindi contro tom, che di risposta scatenò il suo marchio di fabbrica, il colpo nei coglioni.

    L'infame colpo segreto del nano andò a segno stendendo il povero tizio che di li in avanti sarebbe stato con tutta probabilità incapace di generare prole, il che non lo si vedeva come un grosso danno alla società visto il poco di buono che si poteva vedere.

    Il colpo proibito di tom non fu l'unico ad essere scagliato, infatti ebbi modo di notare che Goro avesse dato un segnale al fratello che con rapidità e decisione assoluta si lanciò in una posa decisamente plastica e spaccona a dir poco strana per un cieco, che culminò Jyuro con un piede sul tavolo e l'arma puntata verso la mia direzione pronto a far fuoco.

    Il volto di Kenan sbiancò d'improvviso, con gli occhi che si spalancarono, le sopracciglia che si alzavano a dismisura ed un unico pensiero che passava nella mente del ragazzo.

    Oh merda questo mi prende in testa mo, mi trovo sempre nella peggior posizione possibile, allucinante, ci vuole veramente una fortuna sfacciata...... non prendermi in fronte cecato maledetto...

    Il terrore di kenan durò pochi attimi dato che il colpo lo sorpassò andando a prendere il tizio dietro di lui che non attutì con grande nonchalance il colpo subito, trovandosi come il compagno ben presto a terra, con Kenan che si voltò verso di loro, pronto ad alzarmi e guardandoli a terra con fare attonito.

    Bella figura di merda, siete passati dalle minacce all'umiliazione in un niente... complimenti

    Disse il ragazzo con tono tra il provocatore e l'offensivo, alquanto soddisfatto di non essere stato lui involontaria vittima di fuoco amico.

    Nel mentre che i primi colpi partirono dai miei soci, la rissa si sparse a macchia d'olio come da buona norma di locande mal frequentate come quest'oggi il tronco vivo, dove iniziavano a volare colpi proibiti, gente che scappava tra lo spaventato ed il voglioso di non pagare, ma soprattutto una confusione incredibile.

    Infatti in quel momento il capo della locanda provò a sedare gli animi ed a cacciare fuori gli avventori molesti come noi, ma fu bruscamente colpito da un bicchiere alla testa finendo steso a terra in un batter d'occhio, acuendo una riflessione di Kenan.

    Direi che sia un segno, questa rissa ormai non si fermerà per cui è meglio chiudere la questione quanto prima possibile...vediamo di mandare gambe all'aria questi 4 fessi

    Kenan non era di certo entrato in locanda con l'idea di menare le mani, ne era un rissaiolo provetto, tuttavia una volta partita la caciare non era assolutamente tipo da menarle per le lunghe e soprattutto non gli piaceva per niente sentire, o peggio ancora ricevere minacce, per cui l'uscita di uno dei commensali dei due stesi che si lanciò in un convinto richiamo "alle armi" dei due tizi stesi come se dovesse difendere un non meglio specificato onore, roba che in 4 non ne apparavano uno di uomo, beh fece passare qualsiasi remora al ragazzo che si decise a darci rapidamente dentro e chiudere la bocca a quel deficiente.

    ma vedi tu se mi tocca sentire queste minacce da quattro soldi...

    Kenan quindi corrugò la fronte, serrò la mascella e si alzò quindi di colpo dalla sedia scattando verso il tizio che aveva lanciato la minaccia al gruppetto al tavolo, passando quindi di fianco al tizio steso dal cecchino, ove battè due volte forte il piede sinistro a terra come a segnalarlo al Jyuro, per poi proseguire rapido e deciso verso il compare dal collo con tanto di vena turgida dalla rabbia per poi estrarre la spada con un movimento secco e deciso, affondando la gamba destra in avanti ponendola l'angolo del ginocchio a 75° andando in estensione con la sinistra, sferrando quindi un fendente che partiva dall'altezza del fianco sinistro di Kenan da dove aveva estratto la spada dal fodero per colpire con un colpo in diagonale il tizio su tutto l'arco del suo torace, esclamando con voce netta e dura.

    Pensa a te invece di dare aria alla bocca per i tuoi compagni!

    Effettuato il colpo, Kenan avrebbe sfruttato la flessione della gamba destra per slanciarsi quindi verso sinistra sfruttando l'effetto elastico dell'affondo utilizzato per il suo attacco, con il suo solito stile da colpo e successiva posizione di parata.


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    Non dovette aspettare molto prima che la sua richiesta venisse esaudita e uno dei baristi ponesse sul bancone davanti a lui un tumbler pieno di liquido ambrato. Ringraziò l'uomo con un cenno della testa e impugnò il bicchiere con la mano sinistra, serrandola su di esso dall'alto con un gesto a metà tra quello di un consumato e altezzoso degustatore e quello di un rapace che si getta sulla preda. Lo agitò per qualche istante - così da farne sprigionare gli aromi - mentre osservava il vetro decorato con le tipiche rondini onnipresenti sull'isola, dopodiché lo avvicinò alle narici e inspirò, chiudendo gli occhi.

    Almeno 10 anni, affinato in ex sherry... Niente male. E gratis, soprattutto.

    Soddisfatto per la propria scelta, lo avvicinò alle labbra e sorseggiò il distillato, apprezzandone il gusto per qualche attimo prima di riappoggiare il bicchiere sulla superficie di legno e tornare a concentrarsi sulla locanda e le persone presenti. La festa era in pieno divenire, l'alcol scorreva copioso e i primi canti sbiascicati si levavano qua e là tra le risate. Nulla sembrava poter spezzare quell'idillico clima e, suo malgrado, anche Benedict si rilassò per un istante mentre contemplava il suo whisky.

    Ma quell'attimo di pace non era destinato a durare. Alle sua destra un tonfo, qualche imprecazione, movimenti convulsi. Senza voltarsi del tutto, girò il collo di quel poco che bastava per indagare con la coda dell'occhio l'origine del trambusto, sulla quale nutriva già più di qualche sospetto, appena in tempo per assistere agli incipit di una delle più classiche risse da taverna. Sospirò, per nulla stupito del fatto che uno dei protagonisti sembrasse far parte del gruppo che aveva squadrato entrando. Ne si stupì più di tanto quando dai cazzotti si passò al piombo, cortesia di un tizio bendato che si issò su un tavolo e fece fuoco con la propria arma.

    Sollevò le pupille verso il soffito, nella più classica delle emote à la "ecco, lo sapevo". Lo sparo rimbombò nella stanza per un secondo o due di assordante silenzio, l'attenzione di tutti i presenti che si spostava sulla scena. Poi, fu il caos. Spintoni, grida, gente che si affanava verso l'uscita e altra che cercava riparo sotto ai tavoli, scazzotate che iniziavano a destra e manca. Un incendio a macchia d'olio - fortunatamente metaforico, per il momento - che alimentato dal tasso alcolemico degli avventori lambì nel giro di pochi istanti tutto il Tronco Vivo.

    Benedict finì il resto del bicchiere in un unico sorso, lo ripose e si voltò di 90 gradi facendo perno sullo sgabello e appoaggiandosi con il gomito sinistro al banco, così da avere la miglior visuale possibile. I due gruppi ai tavoli vicini si avventarono l'uno contro l'altro, ma lui non aveva motivo né tantomeno intenzione di immischiarsi. Stessa cosa non si poteva dire dell'oste, che si affrettò - per quanto il fisico glielo consentisse - a cercare di placare gli animi. Un gesto vano, anche perché di lì a poco fu raggiunto alla testa da una bottiglia scagliata da chissà chi e chissà dove, crollando a terra. Non era certo lo scenario che si era immaginato, ma Benedict non si sarebbe lasciato sfuggire una simile occasione: in quel marasma generale, una vittima priva di sensi era un bersaglio fin troppo facile per un borseggio.

    Permesso, permesso, sono un medico.

    Si alzò dallo sgabello con fare calmo e, sollevando il braccio destro per proteggersi da eventuali bottiglie, sedie o altri oggetti volanti, avanzò verso l'oste e si chinò al suo fianco, fingendo di esaminarlo con la mano libera e approfittando del caos circostante per perquisirlo alla ricerca di qualcosa di utile nelle sue tasche o al di sotto delle sue vesti: un borsello, una chiave o qualsiasi oggetto di valore, anche modesto, che riuscisse a trovare.

    ShinjiOP fammi sapere se devo rollare qualcosa per compiere quest'azione, sempre che non venga interrotta da eventi esterni!
     
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    Nel mentre che discutevo con Goro, iniziarono ad arrivare pure gli altri fuggitivi, tutti fatta eccezione per l'uomopesce Flig, che nessuno pareva aver ancora visto.

    Tra i nuovi arrivati, sicuramente le due figure di maggior spicco furono Ash e Tom, che sebbene fossero i più piccoli erano i più rumorosi e la loro presenza fece molto più scalpore dellarrivo di Kin, per quanto quest'ultimo fosse tre metri di visone.

    A quanto pareva Kin aveva tardato perché siera fermato a fare acquisti e mi passò al volo un lumacofono

    In effetti potrebbe tornarci utile

    Grazie

    Per quanto riguarda Ash dopo aver tentato di prendermi alle spalle di sorpresa, cosa che per sua fortuna non gli riuscì, o nulla gli avrebbe evitato di volare attraverso la stanza, ma per nostra fortuna, dato che mi ero girato parzialmente per controllare chi entrasse lo avevo visto per tempo.

    Sei rumoroso come sempre Ash

    Ma il vero caos iniziò con l'arrivo di Tom che, dopo aver fatto cadere un povero avventore e avergli fatto rovesciare tutta la birra fece scoppiare una rissa che degenerò subito grazie all'intervento armato di Jyuro che, nonostante fosse cieco era incredibilmente bravo a colpire con precisione se gli veniva detto dove si trovava ilbersaglio.

    Al momento però la rissa non era di mio interesse e pertanto dopo essermi alzato, mi avvicinai al bancone per prendermi la birra che avevo ordinato e che non era ancora arrivata perché a giudicare dallo stato del locandiere svenuto a terra non sarebbe mai arrivata da sola.

    Una volta servitomi, mi misi seduto ad uno degli sgabelli dando le spalle al bancone e osservai con attenzione ciò che stava succedendo intorno, notando che tra le altre cose un umano si era avvicinato all'oste con la scusa di aiutarlo ma che stava in realtà cercando di derubarlo, cosa che non fece altro che farmi comparire una smorfia di disgusto in volto.

    Gli umani non si smentiscono mai, fanno proprio schifo...

    Edited by Galail - 17/1/2024, 13:13
     
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    Jyuro aveva sentito perfettamente il suo segnale, e proprio un secondo dopo ad uno scoppio seguì il fumo.

    << JACKPOT!>> esclamò ridendo, asciugandosi con la mano sinistra una lacrima che gli aveva rigato il viso per l'ilarità. La musica era stata sostituita dal silenzio, e uno dell'altro tavolo, con una bandana nera in testa, si lamentò con gli altri due che erano stati messi col sedere per terra, per poi rivolgere a noi parole d'amore e stima, con una vena rigonfiata sul collo che lasciava intendere tutto l'affetto che provava per noi e per la situazione che si era venuta a creare. L'uomo estrasse una coppia di pistole, e così fecero anche i suoi uomini, armati di una spada e una lancia. I suoi uomini?

    "Dev'essere il capo se parla così allo smilzo e a quell'altro."

    Il primo a rispondere alla chiamata alle armi fu Kenan che, alzandosi, scattò immediatamente verso il suddetto uomo-bandana.

    "Spada contro pistola... Avrei puntato qualcun altro"

    La rissa era inevitabile, e nel frattempo ne erano scoppiate un paio dall'altro lato della sala. Il caos aveva riempito il posto, inglobando a sé quella che sembrava essere partita come una grande festa e lasciandone solo gli aspetti più negativi: la merda che restava quando si univano alcolici, testosterone e la parola gratis.

    In altre circostanze Goro avrebbe preso parte alla zuffa quasi subito, ma non era quello il caso. Era entrato per bere e festeggiare la ritrovata libertà, eppure non aveva ancora bevuto un singolo sorso. Con espressione quasi stizzita, annoiata, butto la sedia indietro, spingendosi con i talloni ed estendendo le ginocchia, e un attimo dopo fu in piedi. Era sorpreso che non si fossero arresi; uno di loro si era beccato un proiettile in pieno e si era rialzato, e nessuno di loro sembrava temere particolarmente i due visoni, Gintoki e Kintoki, che avrebbero portato chiunque che avesse un po' di sale in zucca a pensarci due volte prima di minacciare o fare casini. Nel trambusto generale passò dietro a Jyuro, puntando il bancone in lontananza.

    << Non si sono spaventati vedendo i gattoni, sta' attento. Prima devo fare una cosa.>> quindi si diresse verso il bancone, superando anche Gintoki che nel frattempo si era servito da solo e anche l'oste che era stato tramortito da una bottiglia vagante e adesso si ritrovava addosso uno che sembrava essere un medico malaticcio. Sorrise all'ironia della scena, per poi dedicarsi al obiettivo. Per prima cosa prese una bottiglia di Goku Gin da uno scaffale rialzato e la aprì, versandosene un bicchiere che poi portò alla bocca con la mano destra. Lo assaporò, facendo scoccare due-tre volte la bocca. Non ne beveva da tanto, troppo tempo, per cui il sapore parve più intenso di quel che ricordava.

    "Non male! Ma adesso.." sempre col bicchiere tra le mani allungò il collo, cominciando a cercare con lo sguardo la cassa del locale. La festa era stata piena di avventori e la quasi totalità aveva approfittato dell'offerta, ma aveva preso anche molte più consumazioni, per cui, pensò, la cassa doveva nascondere un bel po' di quegli incassi. Se l'avesse trovata, avrebbe provato ad aprirla. Era un'occasione troppo ghiotta per non provare ad arricchirsi un po'.

    ShinjiOP
    ho provato ad allontanarmi e vedere di trovare qualcosa in cassa! Valuta pure tutto come ipotetico dalla conversazione con Jyuro in poi, e fammi sapere per i prossimi giri se questo tipo di ruolate sono consone o no!


    Edited by Saiga147 - 17/1/2024, 16:24
     
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    Non ricordo l'ultima volta che sono stato in una taverna tanto gremita.

    Pensai, soffermandomi per un momento sulla caoticità all'interno della sala e sopratutto dalla causa: una quantità spropositata di gente, magari i più nemmeno osavano sostare all'interno dove praticamente quasi ogni tavolo fosse completo. Qualche minuto di quella situazione fu abbastanza da farmi ricordare perché per me fosse un evento occasionale: il tipo di locanda che preferivo, aveva tutte le qualità di quella taverna, ma su una scala più "intima".
    L'offerta del primo giro gratis ahimé aveva sortito fin troppo bene il suo effetto, tant'è che aveva portato lì anche il nostro gruppo: una pessima decisione per gli affari e quanto stesse per accadere ne era la dimostrazione lampante.
    Dal mio ingresso nella sala sino a quel momento non avevo fatto altro che sedermi al tavolo insieme agli altri, per poi ignorarli tutti interagendo rapidamente solo con mio fratello e giusto per consegnargli ciò che avevo acquistato per lui.
    Dal momento che Flig non fosse ancora arrivato, non mi restava che trovare come intrattenermi nell'attesa del suo arrivo: considerando il luogo in cui mi trovavo e che il fumo provocava sempre una certa sete, mi sarei focalizzato sul bere; a quel modo avrei anche accusato meno l'atmosfera e lo scenario generale della locanda.

    A sentire lui, conviene che faccia da me.

    Alludevo alle chiassose lamentele di Goro riguardo alla sua ordinazione non ve ne fosse traccia, mentre sembrava che ad andare al bancone poi te ne allontanavi bevendo, al che mi sembrava la cosa migliore da fare, ma prima che potessi effettivamente muovermi o anche solo cambiare la mia posizione sulla sedia ecco che arriva il momento in cui lo scenario cambia e si fa interessante. Almeno all'inizio era quello il mio pensiero: non ero nuovo alla pratica della rissa, ne avevo anche intrapresa qualcuna nel tempo, ma non erano esattamente nel mio stile. Quando giungeva il momento di combattere ero estremamente serio, concentrato sul momento, godendo appieno di quei momenti solo successivamente, trasportato dall'enfasi della vittoria e della supremazia.
    Motivo per cui picchiare ubriachi non mi entusiasmava, era decisamente più divertente farne da spettatore: e gli umani non mancavano occasione per creare di queste situazioni. Tom aveva già dato il via al casino con la sua tecnica caratteristica con cui riusciva a colpire a morte i futuri discendenti di un uomo attraverso il suo dolore per il proprio apparato riproduttivo ridotto a poltiglia.

    Inizio grintoso.

    Sino a quel momento si rientrava ancora nei canoni di un semplice diverbio d'opinioni da taverna, Tom sembrava quasi averne seguito un manuale come tutti gli uomani, eppure ai gemelli non parve bastare o al contrario l'affronto fu più che abbastanza per far si che dopo le dovute segnalazioni di Goro, Jyuro fece fuoco con la sua arma.

    Complicherà tutto. Cosa bisogna fare per bere senza che altri problemi facciano visita?

    Il colpo di fucile richiamò a se l'attenzione di ogni singola persona nella locanda, ed ogni attività al suo interno si fermò per qualche istante, giusto il tempo di generare subito dopo una baraonda ancor più frenetica e assordante: tra urla e delirio generale i più colsero l'occasione per fuggire, chi per paura chi per sfuggire ai debiti di gioco già accumulati nell'angolo ludopatico della taverna e chi ancora invece sfruttò l'occasione per iniziare altri focolari di risse.

    Oh qualcuno ancora legato alle tradizioni lì c'è, scazzottata vecchio stile

    Avevo appena visto dall'altro lato della sala un tizio schivare un gancio sinistro di tutto rispetto, solo perché scivolato su qualsiasi merda ci fosse sul pavimento in quel momento per salvargli almeno un paio di molari ed una commozione; cosa che alla fine ottenne comunque durante la caduta, cosa che lo avrebbe lasciato ad altezza pavimento almeno per un po. Non un grosso problema per il tipo del gancio sinistro visto che la divinità delle risse lo arrise con un altro sfidante.
    Ritornando però a quanto stesse accadendo dalla mia parte della taverna, si ere finiti che in pratica ne furono già atterrati due e quella pessima figura finì con l'alterare il capo del gruppetto che alla strigliata da parte del probabile leader, reagirono sfoderando le proprie armi, pronti a combattere, persino i due messi al tappeto.
    Prima che il combattimento potesse iniziare, sfruttando la caoticità del momento, armatosi di coraggio l'oste e proprietario del locale si avvicinò più velocemente possibile nella vana speranza che quel diverbio iniziato lì potesse spostarsi e finire altrove: la sua preoccupazione andava ovviamente all'edificio che aveva già iniziato a subire danni al mobilio, quantomeno accettabili se si considera che con la giusta determinazione, o con un gruppo di disadattati quell'edificio sarebbe crollato facilmente senza alcun bisogno di demolire niente.
    Il fato sembrava avesse deciso quale strada intrapendere e su che direzione muoversi, visto che il povero locandiere al terminare del suo discorso, fu colpito alla testa da una bottiglia volante: frantumandola all'impatto e cadendo al suolo subito dopo; probabilmente svenuto a causa del colpo arrivato da chissà chi e chissà dove.
    Il proprietario KO aveva reso praticamente legale ogni tipo di reato che avremmo commesso di li a breve, anche se personalmente al momento continuavo solo a volere il suo alcol ed intendevo fare qualcosa di pratico al riguardo, quando in realtà venni anticipato da: mio fratello prima, ed il gemello che ancora vedeva, subito dopo; seppur diretti entrambi al bancone, le loro intenzioni si rivelarono essere del tutto diverse.

    Credevo potessimo avere qualcosa in comune, spesso e volentieri però non li capisco.

    In riferimento a Goro, successivamente ampliando il pensiero anche agli altri umani del gruppo. Non era una situazione semplice, vero che ne avessimo trascorse di qualche avventura in prigione senza contare l'evasione, ma il tutto era principalmente merito di Flig: era stato lui l'elemento di congiunzione iniziale tra i diversi gruppi, senza il suo intervento probabilmente non saremmo nemmeno stati lì in quel momento. Per gli umani provavo indifferenza quando girava bene, per quanto ci fossero delle eccezioni qui e li, in quel gruppo non ne avevo ancora nessuna: una collaborazione d'interesse.

    Se ne vale la nostra libertà, non c'è limite a ciò che potrei fare.

    Non avevo intenzione di combattere, tanto meno intervenire in quella disputa che non mi riguardava: ero un essere che viveva d'istinto e necessità, facendo quello che voleva quando voleva ogni volta gli fosse possibile. Semplice in teoria, più complicato nella pratica.

    Causa ed effetto.

    Un uomo dal bancone si mosse in direzione dello svenuto locandiere, dichiarando d'essere un medico eppure al momento del primo approccio al suo paziente, più che visitare lui ne analizzò con minuzia le tasche. Osservai l'uomo nel suo saccheggio, concentrandomi sul suo odore, cercando di capire se l'avessi già incontrato o meno, ma era decisamente nuovo eppure feci in modo di ricordarmene.

    Se non l'ho già incontrato, allora succederà di nuovo. Me lo dice l'istinto, anche se non mi è chiaro che ruolo giocherà.

    Probabilmente sarebbe stato saggio intervenire finché vi era ancora modo di poterla chiudere con rapidità, ma l'occasione era saltata ancor prima che Kenan reagisse all'impugnare delle armi dei vicini di tavolo. L'uomo tentò di tagliare gli avversari prima con misto tra offesa e provocazione, usando successivamente qualcosa di ancor più affilato rivolto questa volta solo al leader del gruppo. Indipendentemente dall'esito, anche tra il clangore delle armi che in un'ipotetico scenario, una delle varie possibilità, impattano una contro l'altra, avrei colto l'occasione per mettere in chiaro la mia posizione a tutti i presenti.
    Il fatto che avessero deciso di attaccare comunque briga al tavolo ove ero seduto, ignorando praticamente che fossi più grosso di loro da seduto di quanto lo fossero loro all'inpiedi. Potevano essere anche l'elite dei guerrieri, ma essere sottovalutato così mi lasciava quasi credere che l'istinto di conservazione di quegli uomini fosse in qualche modo sopito e l'idea di risvegliarlo iniziava a solleticare la mia parte ferale.

    Sempre pronti ad ardere di stupidità e rabbia.

    La mia voce non faticava a farsi sentire, richiamando quanto meno l'attenzione di chi era in quella parte della locanda. Lanciai uno sguardo intenso anche se con un volto inespressivo al tizio armato di lancia visto il modo in cui mi puntava la sua arma contro, con aria seria quasi a voler insinuare d'esser lui il cacciatore e non la preda. Le mie seguenti parole sarebbero state rivolte solo al loro leader, per quanto invece la flemme e la teatralità della scena sarebbero stati un po per tutti.

    Tu Bandana, iniziando tutto questo dovrete rinunciare a ciò per cui siete venuti...

    Il tipo non aveva decisamente pensato bene prima di fare la sua mossa, e per quanto potesse sembrare altrimenti, le mie parole restavano sul vago proprio perché non mi riferivo a nulla in particolare: non avevo idea del motivo preciso, ma sapevo che qualunque esso fosse dal casino che intendevano tirare su, non lo avrebbero ottenuto di certo: soldi, alcol, riposo, scommesse, giusto per fare degli esempi; ammesso che fosse loro volontà una rissa, non pensavano di concluderla in ospedale nel migliore dei casi.
    Presi una delle mie sigarette precedentemente fatte, portandola alle labbra senza però accenderla ancora. Cambiai posizione sulla sedia spoergendomi leggermente in avanti, con il cappuccio che mi oscurava ancora parte del volto dalla luce della locanda, quando sollevando il braccio destro iniziai a concentrarne le scariche elettriche, lasciandole scorrere liberamente per qualche secondo, la cui luce blu illuminò quello che del volto sarebbe stato altrimenti celato: con sguardo torvo fulminai ognuno di loro, concentrando poi la scarica elettrica esclusivamente tra pollice ed indice con cui accesi la sigaretta, prendendone una buona prima dose.
    Alzandomi rivelai per bene tutta la mia figura, espirando il fumo appena assunto, intento a camminare in direzione del bancone, senza però distogliere l'attenzione dal leader così come dal resto del gruppo, senza aver alcuna intenzione di percorrere un giro più lungo ma passando proprio tra loro, mentre finivo di rivolgermi al tizio con la bandana.

    Non fraintendere: non ho alcun interesse in voi o che vi riguardi; tuttavia puntate ancora le vostre armi contro di me o ad immischiarmi e sarà la vostra ultima cazzata.

    Nemmeno una minima variazione nel mio tono, non un'oscillazione nella frequenza o nel ritmo. Pura e semplice verità: difficile da battere anche quando si mette su una piccola scena come quella. Esagerare non era sempre la chiave giusta, sopratutto se lo scopo era il non immischiarsi.

    Provaci soltanto e tingerò questo posto col vostro sangue.

    Sarei arrivato al bancone giusto il tempo di riempirmi le mani d'alcol che avrei portato con me al tavolo, esattamente dov'ero seduto qualche minuto prima e proprio come allora, senza abbassare mai la guardia, ma a questo giro con l'alcol ed il fumo ad accompagnare l'attesa, intrattenendomi magari con la rissa che imperterrita sarebbe continuata, o chissà il fato cosa v'avesse in serbo per me al prossimo giro.

    QUOTE
    Prova di carisma/intimidazione

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    Scheda Tom Ato

    Pensato Parlato

    Il colpo era andato a segno con successo.
    Lo smilzo piegato in due dal dolore si era accasciato come una melma su se stesso, passando con quello che rimaneva dei gioielli di famiglia al di sopra la pelata, cascando alle spalle di Tom nella sua posa fiera. Riusciva a sentire il fiato affannato dell'uomo colpito che cercava di riprendersi, poi saltò sul posto per un attimo, era partito uno sparo e anche molto vicino a dove si trovava.
    Voltandosi aveva visto il ragazzo cieco, fratello del casinista, con un fucile imbracciato e fumante.
    Il colpo era partito da lui centrando in pieno un compare dello smilzo senza palle.

    Tom spostò lo sguardo sul ragazzo armato al suo tavolo.

    "Tzè, addio alla scazzottata alla vecchia maniera!"

    Notò con enorme dispiacere che ora, anche il resto della combriccola vicina lesa dal nano pelato, cominciò a tirar fuori le armi.
    Un tizio con la bandana aveva incitato tutti a difendere il loro onore o sembrava intendesse quello. Aveva dato a Tom del nano.
    AVEVA DATO A TOM DEL NANO. Non aveva visto che fine avesse fatto il suo compare?

    "A CHI HAI DATO DEL NANO DI MERDA?!?!"

    Il caos.

    La rissa si espanse in tutta la locanda, altri gruppi si menavano alla vecchia maniera, felici a modo loro.
    Il povero oste invece, dal canto suo voleva evitare a tutti i costi che gli venisse sfasciato il locale, elevò la sua voce sopra al casino tuonando con forza il suo volere di terminarla o almeno proseguirla all'esterno. Fatica vana.
    Una bottiglia volò verso di lui atterrandolo. Si accasciò probabilmente dietro il bancone.

    Come il tipico pizzetto rosso anche il resto della faccia si dipinse di quel colore.
    Era su tutte le furie.
    Le parole dell'oste non avevano scalfito neanche per sbaglio la rabbia dell'uomo.
    Poteva succedere qualsiasi cosa nei suoi dintorni, ma a Tom non poteva fregar di meno, aveva un solo obiettivo ed era far rimangiare le parole dette dal tizio con la bandana. Un nano armato di tirapugni in modalità berserk.

    Abbassandosi quanto bastasse sarebbe passato sotto il tavolo per poter raggiungere senza fare peripezie che non gli si addicevano il suo bersaglio, così da non essere esposto agli attacchi degli altri compari finché il pezzo di mobilio rimanesse dov'era e sfuggire per quanto servisse alla vista di tutti. Veloce con un uomo di un metro e quaranta e leggiadro come un elefante in un negozio di oggetti in vetro, si fiondò sul ginocchio del tipo con la bandana nera caricando un pugno all'indietro, utilizzando entrambe la stazza tozza e la rotazione del vasto busto. Il colpo sarebbe servito a farlo piegare solo allo scopo di poter assestare un secondo colpo, se fosse andato a segno il primo ovviamente, alla mandibola per fargli ballare il cervello nel cranio così che potesse perdere i sensi.

    E se questo fosse successo, non solo avrebbe continuato a malmenarlo, ma non si sarebbe fermato finché non fosse leggibile chiaramente "P A I N" sul volto di costui. Mal che andava, se non fosse bastato a metterlo K.O., sicuramente la rotula della gamba destra gli avrebbe scritto un lettera di condoglianze.



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    Successivamente allo sparò sentì esclusivamente un grande tonfo in terra, seguito da lamenti di dolore abbastanza evidenti.
    Il mio colpo era andato a segno, non che ci fossero molto dubbi al riguardo, era pur sempre un attacco a sorpresa.
    Il fucile che impegnavo risultava più leggero nel mentre che portai la mano destra, con il dito indice sul grilletto, in avanti, con uno scatto che fece scivolare la sicura in avanti ed il secondo proiettile del fucile si portò, come da meccanismo, in canna facendo espellere in automatico l'altro che cadde con vari tintinii a terra.

    Deve essere ancora vivo se si lamenta

    La baraonda del momento però divenne di un silenzio assordante poco dopo lo sparo e subito dopo ci fù un fuggi fuggi generale.
    Sentii grida e passi intorno a me come una mandria impazzita che cercava di scappare dal predatore.
    Poco dopo ci fu il silenzio, qualche altra scazzotta e di nuovo silenzio.
    Sentii poco dopo una voce, che non riconoscevo, era un uomo che intimava agli altri due di rialzarsi immediatamente.
    L'onta dell'essere stati atterrati da un cieco risuovana forte nell'ego di quelle persone ma dalla voce di Tom tutto potei immaginare fuorchè fosse un nano.

    Sono forse loro dei giganti?

    Non avevo ancora registrato i tratti somatici di nessuno dei presenti, sapevo fossero presenti dei Visoni tra noi ma nulla più.
    Sentii poi un distinto rumore metallico, avevano forse imbracciato delle armi ma non avevo ancora idea di quale tipologia fossero se non avessi subito almeno un attacco da loro, il vento in quel caso mi avrebbe potuto aiutare.
    Goro si dileguò, percepii solamente pochi movimenti verso la presunta posizione dei nostri avversari, ma se i miei calcoli erano esatti avevo bisogno di un minimo di strategia senza aver cooperazione di nessuno.
    Il locale non doveva essere enorme ed i nemici, in quanto uno era stato colpito, non potevano essere a più di 6/7 metri dalla mia posizione.
    Ero scoperto, quello senz'altro, quella posa in cui mi trovavo mi aveva dato una buona stabilità in fase di tiro e probabilmente un buon effetto sorpresa, essendomi alzato oltre le teste di tutti, occultato dai loro corpi seduti.

    Senza Goro non so dove siano gli altri, devo inventarmi qualcosa

    Cercai quindi, con un lieve balzo, di scendere dal tavolo ed utilizzando la mano sinistra cercai di rovesciare il tavolo da sotto, in modo tale da creare una sorta di paratia che mi permettesse di avere buona copertura.
    Kenan, Kin e Tom che si trovavano davanti a me si erano sicuramente alzati.
    Il tavolo, in base ai rumori sentiti in precedenza, non sembrava attaccato permanentemente al pavimento.
    La mia linea di tiro era sempre la stessa.

    Un colpo prima della ricarica

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    "Uff Gin, così però mi deludi. Se reagisci in maniera così composta invece di sembrare un gatto a cui hanno lanciato vicino un cetriolo mi togli tutto il divertimento" sbuffò Ashlove alla reazione così attenta di Gintoki, che a quanto pareva era comunque riuscito a notare il suo arrivo e a reagire (o non reagire) di conseguenza.

    Dannati occhi di gatto, dovrei scrivergli una canzone imbarazzante e diffonderla in tutte le taverne dei quattro mari come punizione...una roba tipo:
    o-o-o- oooocchi di gaaatto
    o-o-o-oooocchi di gaaattto
    Lui è tre metri di visone gatto
    Tutto rabbia artigli e olfatto
    In prigione abbiam fatto un patto
    Se lo racconto mi prendi per matto


    O-o-o- ooooccchi di gaaattoo...ehi, non è male per niente. Molto catchy e orecchiabile, dovrei lavorarci su magari.

    Senza neanche rendersene conto Ashlove si era ritrovato perso nel suo mondo creativo, ignorando il resto dei commensali e arrampicandosi sullo sgabello accanto a Gin senza neanche rendersene conto, finendo con il fischiettare un motivetto mentre componeva a estro sena parlare e poi provare il motivetto con le parole iniziali dello stornello che un giorno sarebbe diventato famoso in tutti e quattro i mari, e magari anche oltre.

    La sua reveriè creativa fu interrotta dai suoni di un alterco, seguiti dal boato di un'arma da fuoco.

    "Ma che scippacercola sta succedendo?! Jyuro perchè minchia spari? Ketch- ehm, Tom che è successo? Perchè quel tizio ha due pistole e ce le punta contro? Ah chiaro, ci sono. Rissa in corso. I hear you loud and clear."

    Da buon (you mean FUCKIN GREAT) cantante Ash aveva degli ottimi polmoni e sputare una trafila di parole e frasi con pochissimo respiro preso nel mezzo è l'ABC del mestiere. Un rapido sguardo intorno nel mentre che catalogava tutto quello che succedeva (o era appena successo) gli fu sufficiente per avere ben chiara la situazione e quello che stava per succedere.

    Anche se le cose andarono leggermente diverse.

    In primis, invece dell'istantaneo degenerare della situazione e rissa generale in taverna, a farsi avanti fu il proprietario, che a gran voce proclamò la rispettabilità del suo locale e che le risse andavano spostate fuori in strada; tutto bellissimo, pronunciato magnificamente, nessuno dei presenti avrebbe potuto non sentirlo. Questo ovviamente rese la tranvata presa dal tipo, centrato in piena faccia da una bottiglia di liquore, ancora più divertente, cosa che strappò ad Ash una risatina squittente che si fece più pronunciata nel vedere un tipo qualunque, con l'aria da "levate che pe me sei meno denniente" oppure da "io sò io e voi nun siete 'n cazzo" avvicinarsi per """""prendersi cura""""" del povero John che, Ashlove sperò, non si sarebbe ritrovato di lì a breve con la gola tagliata per futili motivi.

    Io non ho ancora avuto il mio giro gratis, eccheccà, quindi non mi ammazzate il barista.

    In compenso, mentre gli altri del tavolo si preparavano a rispondere alle minacce di morte, smembramento, botte etc etc etc, Ash notò due cose.

    Due cose molto importanti.

    O meglio, una molto importante e l'altra DANNATAMENTE FOTTUTAMENTE IMPORTANTE.

    La prima era che, con fare vago, Goro si era prontamente alzato ed eclissato dal tavolo andando verso il bancone e, con ogni probabilità visto il poco dei suoi trascorsi che l'umano aveva raccontato durante il soggiorno al fresco, nello specifico verso dove il locandiere conservava l'incasso.

    La seconda era che QUELLA MEZZA CHECCA DI FRINGUELLO STRIMPELLANTE AVEVA INTERROTTO LA MUSICA!

    Non si interrompe la musica!

    Non si lascia un'esibizione a metà!

    Sticazzi di quello che combina il pubblico!

    No, qui la situazione richiedeva l'intervento di un professionista serio.

    Ashlove saltò sullo sgabello, flippando fuori al volo il suo specchietto per assicurarsi che il make up fosse ancora in perfetto stato, per poi balzare sul tavolo e riprendere in mano la chitarra e il plettro (sempre quello normale)

    "EHI MEZZA CALZETTA, E' COSI' CHE SI SUONA DURANTE UNA RISSA!" urlò con voce tonante e allo stesso tempo suadente, così simile eppure diversa dalla sua voce non da palcoscenico. Perchè di questo si trattava ormai, quel tavolo di legno era il suo palco e tutti gli avventori trasformatisi in rissaioli o tentanti fuggenti erano il suo pubblico.

    CITAZIONE
    Suggerisco di finire il post ascoltando la canzone per rendere meglio l'idea

    Il plettro danzò sulle corde, generando un assolo potente e perforante, perfetto per attirare l'attenzione di tutto il locale.

    E poi alla musica si unirono le parole, cantate per il pubblico ma rivolte nello specifico al gruppo di rompicoglioni che avevano deciso di rovinare una cosa bella atmosfera.

    "You're rise and fall
    Back up against the wall
    What goes around is coming back and haunting you
    It's time to quit
    'Cause you ain't worth the shit
    Under my shoes or the piss on the ground
    No one loves you and you know it
    Don't pretend that you enjoy it or you don't care
    'Cause now I wouldn't lie or tell you all the things you want to hear
    'Cause I hate you, 'cause I hate you, 'cause I hate you, 'cause I hate you
    I heard you're sick
    Sucked on that cancer stick
    A throbbing tumor and a radiation high
    Shit out of luck
    And now your time is up
    It brings me pleasure just to know you're going to die"


    Se quei quattro deficienti avessero avuto la buona creanza di abbassare le armi e applaudire e soprattutto ringraziare per l'esibizione gratuita allora forse Ashlove sarebbe stato così gentile e disponibile da firmare anche qualche autografo. Ma non gli restava molto tempo per compiere questa importante quanto sensata e logica decisione, per più di un motivo.

    Di tempo non gliene restava molto per più di un motivo.

    Ma anche una decisione sensata e logica, per più di un motivo.

    Voglio dire, una star nascente del rock che si esibisce a gratis specialmente per te?

    Se poi nel mentre Goro fosse riuscito nel suo intento, beh, mica era colpa di Ashlove se la sua esibizione era così dannatamente figa?

    CITAZIONE
    GDR OFF
    Shinji fammi sapere se sia necessario un tiro di carisma per intrattenimento, per ora non ho messo nulla.


    Edited by StormChosen - 21/1/2024, 00:38
     
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