THE VOICE OF SWORD, comica:una rossa, una mora e una bionda spettegolano!

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znop-cat
view post Posted on 18/10/2005, 13:21




Tre ragazze stavano buone buone in un angolo accanto ad un uomo che dormiva tranquillamente in un amaca.
- Ora che ci conosciamo meglio, potresti dirci qualcosa di lui !? – cominciò a parlare la rossa
- Perché t’interessa tanto? – chiese la bionda
- Perché lui è il nostro padrone! – rispose la mora al posto dell’altra – E vogliamo sapere un po’ più su di lui.
- Va bene, ma se io racconto qualcosa, voi mi direte la vostra storia, ci state?
- Io si ! – disse la mora
- Ok! – affermò l’altra
- Da dove comincio?!
- Perché non cominci da quando l’hai incontrato, cioè dall’inizio? – ironizzò la rossa
- Si, è una buona idea . Vediamo… Allora…
- Na mossa per piacere!!!! – si alterò ancora la rossa
- Non ascoltarla fai con comodo – disse la mora
- Io ero della sua rivale da bambino, poi lei è morta e per sigillare la promessa che si erano fatti il padre di lei mi diede a lui – concluse
- Ah!! E come ha incontrato i 3 cretini e la furbetta? – ricominciò a chiedere malamente la rossa
- Bè.. il capitano, quello più cretino, lo voleva per forza nella sua ciurma e visto che era quello o essere fucilato per una sciocchezza, lui a preferito diventare da cacciatore di pirati a pirata!! Dopo sono partiti: due cretini che ronzano su una scialuppa in mezzo al mare senza sapere dove vanno e con nessuna provvista, non so se mi spiego !
- Perfettamente cara !!- scherzò la solita
- Due idioti senza cervello quindi! E come hanno fatto a sopravivere tra un’isola e l’altra? – chiese la mora
- Me lo chiedevo anche io, due come loro che sono pozzi senza fondi, possono rimanere a digiuno per più di 24 ore?!!!!!
- Questo lo sanno solo loro!
- E poi?
- Prima di incontrare un altro membro, l’imbecille dal cappello di paglia ne a combinata un’ altra delle sue!
- E te pareva! – sbadigliò la kitestu
- Racconta. – disse l’altra impaziente
- Bè… hanno visto un uccello e lui si è fiondato verso di lui…
- Sento che sta per arrivare un MA…
- MA l’uccello era il triplo di lui e Zoro ha dovuto seguirlo remando per ritrovarselo legato come un salame e ingabbiato. E qui hanno incontrato Nami che cercava di aiutare quel deficiente!
- Come? – la yunashiri era interessatissima
- Non solo era in gabbia e legato, aveva anche un bel cannone puntato contro!
- Ma va!!!
- E lei cercava di spegnere la miccia con le mani mentre tre gorilla pagliacci stavano per attaccarla.
- Con le mani? Chi sa che male! Poi le sue mani sono preziosissime se fa la cartografa. – disse la moretta
- Non mi sembra tanto galantuomo, soprattutto con lei!
- Ma lui lo ha fatto perché era un’ingiustizia, vero?
- Si… bè passiamo oltre! Grazie a lei sono riusciti a navigare più decentemente anche con delle bagnarole e sono arrivati nell’isola del fifone.
- Il nasuto?
- Si quello, ma lasciando perdere quella storia…. Quella FURBETTA come la chiamate voi, MI HA PRESO HA CALCI. Per salvarlo ma non doveva osare tanto, non gli ho ancora perdonato quel calcio! – disse con rabbia la wado
- Per Salvarlo mi sembra un ottima motivazione. – l’ammonì la mora
- Ti sta bene! – sorrise compiaciuta la Sandai
- Maledett…

L’uomo mugugno qualcosa nel sonno mentre si grattava il torace nudo e si girò.

- E quella cicatrice? – chiese la Yuna
- una conseguenza del suo sogno e promessa. Cercavano un cuoco e proprio in quei giorni arrivò l’uomo che cercava, solo che non era pronto e quindi perse. Non vi siete mai chiesto perché cercava nuove spade? Bè le altre due sono state distrutte da quell’individuo. Grazie alla mia fattura molto pregevole sono sopravvissuta indenne! Poi il bell’imbusto del nostro padrone a chiesto il colpo di grazia che arrivò ma che non lo uccise completamente. Lo curarono e mentre Rufy aveva un conticino da sbrigare in quel luogo lui, il nasone e altri due che aveva incontrato prima ma che aveva abbandonato ecc… partirono in cerca del bella furbetta perché essa si era presa tutto il malloppo ed era scappata con la loro nave!
- COOOSAAAA! – gridarono sorprese le altre due

Zoro rimugugnò e si rigirò nell’amaca. Si alzò piuttosto infastidito, prese le sue spade e salì in coperta, dove c’erano i mandarini di Nami e sdraiandosi tra loro.

- Perché è venuto qui? – chiese la rossa
- Non lo capite? – le stuzzicò la bionda
- No!! Io non capisco, ti dispiacerebbe spiegarci TESSSSSORO!
- Il profumo! – rispose solo
- Il profumo? – era interdetta la mora
- Profumo? Io non sento un bel niente!
- Mi sembra ovvio sei una spada! Non ce l’hai il naso!
- Questo lo sapevo da me! Spiegaci cosa significa!
- Il profumo di chi può batterlo!
- Kuina aveva il profumo di mandarino? – chiese perplessa la Yuna
- Nooooo… Chi può batterlo è una “furba ladra” che non si fa scrupoli a sfruttarlo, e lui da idiota e cretino si fa abbindolare da quel diavolo travestito da angioletto!!

Si sentirono dei passi e una figura snella e slanciata appari nell’oscurità.
- Cosa ci fai qui, non dovresti essere a letto?
- Lo ero, ma non riesco più a dormire dopo aver fatto quell’incubo. Volevo rilassarmi un po’ qui ma vedo che il posto è gia occupato!

- Parlavi del diavolo? – sghignazzò la Kitestu

La ragazza stava per andarsene ma una mano dello spadaccino la fermò prendendola per un polso e trascinandola a sedersi accanto a lui, si rimise sdraiato e chiuse gli occhi.
- Sentiamo un po’ quest’incubo.
- Perché dovrei raccontartelo?
- Perché sono l’unico sveglio.
- Non è un valido motivo!
- Me lo racconti, si o no?
- Se ci tieni tanto!… Sono in una gabbietta in una stanza buia. Sento delle voci che conosco molto bene. Sono Koorubi, Pciù e …
- Arlong?
- Si. – abbassò gli occhi
- Cosa dicono? – chiese a voce basa
- Stanno parlando di me, di come farmi pagare il mio tradimento. Poi quando entrano mi sveglio.
“Silenzio”
Da quel silenzio Nami dedusse che si fosse addormentato come suo solito
“sono l’unico sveglio!” pensò alle parole dello spadaccino “ sveglio, non lo sei mai !”

- Chi è sto Arlong? – chiese la mora
- E’ il maestro dell’aguzzina!
- …?
- …!
- Ok… allora, eravamo arrivate che la stavano inseguendo e lei si dirigeva verso il quartier generale di questo Arlong, un uomo pesce che hanno scoperto, essere non solo un assassino spietato e razzista ma anche un bugiardo e schiavista. La sua base era sull’isola dove lei abitava, fu presa nella ciurma come cartografa dopo che sua madre fosse stata uccisa da quell’essere. Con lui aveva stretto il patto che in cambio di 100 milioni di Berry avrebbe liberato lei e il suo villaggio dalla tirannia ma… lui non mantenne la promessa quando lei era ad un passo ad arrivarci e quindi loro si sono battuti per lei, anche il padrone nonostante avesse ancora aperta quella ferita e la febbre alta.
- …
- …
- Non dite niente è! – sorrise compiaciuta la biondina

Pochi minuti erano passati e lo spadaccino continuava a tacere. Poi si senti stringere le spalle in una morsa rude ma dolcemente rassicurante e sentì il fiato di lui sul collo.
- Dovresti rilassarti di più, ormai loro non possono più farti niente con noi. – gli sussurrò nell’orecchio, l’attirò a se. Nel sentire un peso sul torace fremette un po’ ma si riprese subito.
Lei se ne accorse, poggiò la testa sulla sua spalla e disse: E tu? Perché sei qui?
- Avevo caldo.
- Caldo? Mi sembra più che ovvio! La ferita non si è ancora cicatrizzata bene e hai ancora un po’ di febbre, per di più stasera hai bevuto troppo per un convalescente! – disse un poco irritata per essere cosi sconsiderato
- Ma sta zitta! Tu che ne sai? Guarda che è guarita completamente e avere caldo non significa per forza avere la febbre!
- In fatto di medicina ne so molto più di un caprone come te e i miei sensi di ladra sono molto sviluppati.
- Che c’entrano ora i tuoi sensi di ladra?

- Non dirmi che ricominciano? – domanda retorica quella della yuna
- Sembra proprio di si! – gli rispose la Wado
- Bene ne vedremo delle belle!!
- Non c’è niente di bene, cara la mia kitestu!
- Ma dai Monjina è divertente!
- Credete che si odiano veramente?
- Da come la guarda tutti i giorni direi di no! – rispose la bionda
- Mah, non vedo il perché non dovrebbe farsela in fondo la sua quarta spada richiede pure lei un po’ di attenzione!!!! – sogghignò la rossa
- Tu il tatto l’hai perso molto tempo fa non è vero? – rimproverò la mora
- Mi sembrava ovvio che io non ho mai avuto tatto visto la mia maledizione! E tu cosa sei stata un regalo di fidanzamento?
- Bè… si lo devo ammettere sono stata costruita per proteggere la donna di un fabbro!
- Gia a proposito… - s’intromise la wado – dovete raccontarmi la vostra storia!
- Visto che hai gia cominciato, prego dolcezza, spiegaci !
- Il villaggio in cui sono nata era preso di mira dai corsari molto spesso e questo fabbro mi forgiò con tutto l’amore che aveva per questa donna e mi regalò ad essa come un anello per il loro fidanzamento! Poi si sono sposati e…
- E vissero felici e contenti, ebbero molti figli e tu passasti alla più debole per proteggerla di generazione in generazione fino a…? – continuò ironizzando la Sandai
- Grazie cara…
- Non c’è di che tesoro!
- Continua!
- Fino a che uno di questi debolucci della famiglia si fu fatto fregare dal negoziante che mi ha regalata al padrone.
- Si! Mi ricordo che voleva fregare anche lui.
- Allora vali pochissimo !!!!!! – si schifò la rossa
- Di sicuro valgo più di te che ti aveva messo tra le spade di 50 mila berry!
- Ehi! Voi due io valgo molto più di voi due messe insieme sia come valore economico o affettivo.
- Ma chiudi il becco!
- Bè se si tratta di lui certo ma per la mia prima padrona io ti supero altamente!
- Molto spiritoso! Ehi.. Kitty tocca a te raccontare!
- Ok… ma aspettatevi un racconto di maledizione e massacri, di tradimenti e omicidi, di suicidi e …
- Abbiamo capito Sandy dai mille colori! Ora puoi iniziare di grazia.
- Io.. e le mie due sorelle, Shodai e Nidai siamo nate nel preciso compito di uccidere. Forgiate per 3 fratelli assassini e stupratori che costrinsero il nostro fabbro a lavorare giorno e notte senza ne mangiare o dormire mai! Dopo un mese eravamo pronte per essere prese in mano e per le nostre prestanze ci usarono contro il nostro creatore, fu il primo sangue che assaggiammo!
- Che storia allegra! – ironizzò la mora
- Io vi avevo avvertito!
- Sisi, continua. – ordinò la bionda
- Dopo tanti massacri ci eravamo stancate, Shodai era usata per uccidere le donne di cui il suo padrone abusava, Nidai era usata per fare a pezzi bambini e io mi annoiavo trucidando alle spalle poveri contadini che cercavano salvezza nel scappare.Un giorno decidemmo di ribellarci e cosi la loro vita si spense con le loro stesse mani. Sperammo in padroni migliori ma chiedevamo troppo. Cosi siamo diventate maledette per causare morte tradendo i nostri padroni.
- Molto commovente kitestu! – piangeva fiumi di lacrime la wado
- Dimmi Sandai, da quando non vedi le tue sorelle?
- Non ho visto Shodai da parecchio ma Nidai mi ha raccontato che avevano trovato il padrone ideale per loro. Quella volta provai invidia a sapere che loro si divertivano e che io dovessi restare in quel tombino per 50 mila berry, anche perché la sua padrona sembrava accudirla molto bene. Bè… poi è arrivato sto gran bel fusto che, ho sentito subito, era fatto per me!
- Ehi! Bella… guarda c’ero prima io!
- Si vede che tu sei figlia unica sei viziata come poche! Invece io e le mie sorelle dividevamo tutto!
- Ma come? Se ti hanno lasciato nel tombino delle 50 mila berry!
- Bè quello non era mica colpa loro!
- Scuse!
- Wado, e tu sei nata nella famiglia di Kuina? – s’intromise la Yuna
- Certamente! È stato un suo antenato a forgiarmi.
- Egoista! – replicò la rossa
- Tanto lui ama solo me!
- Ma come il padrone e la navigatrice hanno appena finito di litigare che vi ci mettete voi? – chiese perplessa la mora
- Hanno finito! NOOO.. me li sono persi! – pianse lacrime amare la kitestu
- La ragazza sembra piuttosto alterata! – osservò la bionda

- Scusa… non dovevo dirti quelle cose. – cercò di riattaccare il dialogo il ragazzo pentito delle parole di prima dette con troppa leggerezza
- Mi pare ovvio che non ti dovevi azzardare a dirmele ! – puntualizzò lei

- Rimandate in dietro il film, voglio sapere cosa gli ha detto! – si alterò la rossa
- Ma questo non è un film! – la ribeccò la bionda
- No, questa è una fanfiction, puoi chiedere alla gatta morta dell’autrice se ci fa un flashback o almeno ci spieghi cosa è successo! – disse la mora
- Potete pure scordarvi il flashback carine e se spiegherò cosa è successo non lo farò certo per voi! Ma solo per quelli che riescono a leggere le mie fanfic! – ribadì la sottoscritta alias l’autrice gatta morta! - e poi non sono morta, io vivo solo per Onepiece, Zoro e Nami!!!!!
- Ma facci il piacere! – replicarono le tre katana
- E’ verissimo e ora state zitte e buone devo raccontare ai miei più fedeli lettori cosa è successo!
- Tu hai dei fedeli lettori?!!!! Esigo i nomi! – affondò la bionda
- Sei… snif…snif ….sei crudele! Ma cosa faccio! Mi devo riprendere! Se mi interrompete di nuovo vi butto a mare!
- Tanto il nostro padrone ci ripesca! XD – ribadì ancora la wado
- Ma se è tutto occupato con un’altra ragazza !!!XDDDD
“Silenzio di tomba”
- Ora posso continuare tranquillamente la storia!^__^

- Io NON sono debole, non è certo debolezza che mi ha fatto sopravivere 8 anni con loro! – la voce della ragazza avvisava del pianto imminente
- Nami… - si avvicinò cauto a lei
- Stai lontano da me
- Non volevo dire questo
- E allora cosa volevi dire Mr. Muscolo?
- Che non ti devi dimostrare forte, almeno hai nostri occhi. Con noi puoi togliere finalmente la tua maschera di ghiaccio e magari mostrarci il tuo vero e bellissimo viso.
Nami girò lentamente il capo e lo guardò negli occhi
- Stai parlando per tutti voi o solo per te?
- Mentirei se dicessi che parlo anche per gli altri, anche se sono sicuro anche loro vogliono vedere la vera Nami.
- Ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo? Mostrarmi per quello che sono realmente equivale a essere completamente nuda e senza difese di fronte a te!

- Penso che non gli dispiacerebbe vederla nuda! – affermò la rossa
- Un fazzoletto per favore è troppo commovente – chiese la mora
- Tieni, ma dopo me lo lavi! – gli diede la bionda
- Ma non dovevamo non avere un naso? – chiese la sandai perplessa
- Se è per questo non dobbiamo nemmeno avere bocca, orecchie e occhi! – spiegò la wado
- Quindi dovremmo essere mute, sorde e ceche!
- Ora che l’avete capito lasciatemi lavorare in pace! – si alterò l’autrice

Il ragazzo si avvicinò piano e osservandola silenzioso gli fece un piccolo sorriso
- Ammetto che non mi dispiacerebbe vederti nuda non solo nell’anima ma anche nel corpo.

- Cosi si fa!!! Digli che vuoi prenderla e facciamo sto benedetto film erotico! – Esclamò la kitestu. Con un grande gocciolone dietro la testa la wado, la yuna, l’autrice e persino Zoro e Nami la guardarono perplessi. – Che ho detto sta volta?
- Lasciamo perdere! Comunque, potresti farmi il piacere di lasciarmi finire questa fanfic?
- Soltanto se mi prometti di finirla con un pezzo a luci rosse!
- Vedrò cosa posso fare!
- Sei grande autrice!
- Grazie ora lasciami alla fanfic.

- Mi vorresti vedere come madre natura mi ha fatto? Non ti sembra di chiedere troppo spadaccino?
- Non ho mica fatto voto di castità sai!
- Davvero? Io credevo di si! Lo sai che l’alcol e la febbre danno alla testa!?
- Mi stai dando dell’ubriaco febbricitante?
- ehm… si!
- Io sono sobrio e sano come un pesce!
- E allora dimostralo! – disse e cominciò a mordicchiargli il lobo dell’orecchio sinistro facendo tintinnare gl’orecchini. Posso al collo per poi baciare la cicatrice e dandogli brividi di piacere.
- Ecco… ora non sono più sano! – affermò e prese il controllo della situazione facendo la stessa cosa con lei.
- Finalmente … Era ora!!! – disse lei mentre si abbandonava all’uomo che la torturava dolcemente.

Fine… si chiude il sipario

- Fine? Come sarebbe FINE e il resto? – si lamentò la sandai
- Ha ragione lei, manca la parte più bella! – la segui la yuna
- Vogliamo il resto, Autrice ci stai ascoltando? – chiese la wado
- Accontentativi! >__>
- NOOOOOOOOOO… - gridarono in coro
- Preparatevi a fare un bel tuffo ! – Esclamò l’autrice trasformandosi in un gatto enorme.
Le katana correvano sul ponte, vani furono i tentativi di chiamare il loro padrone che dormiva beato abbracciando la sua dolce metà.

Qualche ora dopo i piccioncini si svegliarono e si coccolarono a vicenda (che carini ^^), sorridendo si alzarono e si rivestirono. Poi lo spadaccino si accorse di una cosa:
- DOVE SONO LE MIE SPADE!!!!! – gridò disperato
- Sono in cucina tesoro, l’autrice non voleva farti preoccupare troppo.
- Grazie al cielo!
- Come sarebbe a dire “al cielo” dovresti ringraziare me non certo il cielo! – si alterò l’autrice.

-FINE-
 
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