Tra Demoni e Falchi, di Nicodevil e Znop ^^

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znop-cat
view post Posted on 13/10/2006, 10:58




Ps... Quaesta FF non ha niente a che vedere con il GDR u_u.




1. ricordi e ferite

Una folle corsa. Era ferito, sanguinante, ma la sua voglia di vivere era più forte delle pallottole conficcatesi nella gamba ed in una spalla. Correva, correva velocemente tra la fitta boscaglia. Fortuna per lui che quel misero villaggio avesse una foresta così maestosa. Con l'aiuto della notte, i soldati del governo non sarebbero riusciti a vedere nemmeno le tracce di sangue che si era lasciato dietro. Sbucò improvvisamente su di una spiaggia. Nessuno lo inseguiva più ed iniziò a camminare lentamente. Cercava invano una conca o una caverna dove poter riposare e medicarsi, se possibile.

La dolce brezza marina sulla pelle semi nuda, umida e fresca, appena uscita dall’acqua, la faceva sentire viva. Dopo quella nuotata sfrenata per scappare da quei stupidi soldatini, non ce la faceva più. Il suo corpo si era accasciato sulla sabbia calda e la sua mente vagava lontano, troppo lontano. L’istinto, che aveva allenato per anni, indusse la sua mano a stringere la Katana il più possibile, era questo l’ultimo brandello di forza rimastagli, per proteggere lei più che se stessa, perché quella spada era il suo ultimo ricordo di quel ragazzino che, anni fa, era stato il suo unico vero amico nel mare tempestoso e crudele di tutta quella folla inferocita. Un’altra spada, allacciata alla sua cintura invece, le dava la fiducia di essere protetta dall’alto, da chi l’aveva preceduta nel regno della morte.
Li sentiva che si avvicinavano, quei rumori di passi che presto l’avrebbero raggiunta. Qualunque essere fosse, ormai non aveva più la forza anche solo di muovere un dito, ma non aveva rimorsi; aveva venduto cara la sua pelle e se fosse giunta l’ora di ritrovare i suoi avi, non avrebbe protestato. La sua mente l’abbandonò definitivamente mentre la figura si faceva più vicina. Ricordi di un tempo passato; un’isola, un leone, il sole e la luna, la pioggia, il cuore… la vita e la morte.

“… Il leone sconfitto pianse lacrime amare prima di decidere di raggiungere il suo vero amore, colei che aveva perso anni fa. Il vincitore, invece, non lo fermò… capiva troppo bene; anche lui avrebbe seguito la sua bella fino alla morte. Prima di compiere l’ultimo passo verso l’abisso, il leone sconfitto disse al suo avversario la ragione che l’aveva spinto ad aspettare nel fare quel gesto. Perché lei, singhiozzò prima di morire, mi aveva detto «Non aver paura della morte, perché essa è la più fedele delle amiche. Quando il tuo nemico ti infliggerà l’inferno, essa ti proteggerà dandoti pace, ma non desiderarla, la morte è amante gelosa, non ti permetterà più di… ascoltare la dolce melodia della pioggia battente o vedere la luce del sole del tramonto, sentire l’odore dell’erba umida, gustare i piaceri dei frutti maturi. Prima di lasciargli la tua anima, gioisci di ciò.»
Verso la luna marciò, verso il profondo burrone che lo accolse a braccia aperte, accogliendolo nella notte.
La notte morì, il sole si levò e con lui il leone ancora vivo cantò, ruggì, il suo dolore”
“… Seya… SEYAAA… sveglia!!” gridò una donna dai capelli corvini e gli occhi vermiglio, vestita con un Kimono vecchio e rattoppato.
“mmmh… che c’è?” rispose la sua degna miniatura con la voce assonnata
“Non ascolti? La leggenda del leone sole è importante!”
“Mamma, me l’hai raccontata diecimila volte ormai la conosco a memoria… E poi è solo una leggenda.” Sbuffò la piccola
“Le leggende hanno un fondamento di verità!” replicò la madre
“I leoni non si battono per amore ma solo per il posto di capo branco!”
“E’ una metafora!... Seya, un giorno capirai!”
“Piuttosto mi insegni a schermare?” chiese Seya prendendo in mano una spada
“Si dice tirar di scherma!” la corresse “Non è più istruttivo e divertente leggere?”
“mmmh… no…”rispose guardando poi dalla finestra “Mamma… perché il villaggio è cosi? Perché non c’è nessuno qui?”
“… perché ci siamo messi contro la Marina… e mettersi contro la marina è mettersi contro il governo quindi, a detta loro, siamo dalla parte del torto. E’ una monarchia che detta le leggi che gli convengono. E a chi non le rispetta, libera contro i suoi segugi… pirati e uomini pesce assoldati” Sospirò. Si inginocchiò guardandola negli occhi “Per questo… perché sei nata in questo villaggio… perché sei mia figlia non puoi andare nel villaggio di Asahi dove c’è la base della marina. Non ti posso vietare di andarci ma posso avvertirti che non saranno buoni con te.”
La più giovane annui, un po’ spaventata ma almeno soddisfatta della risposta. Sua madre gli sorrise dolcemente prima di abbracciarla.
Ma per noi… fu l’ultimo sorriso…


Sulla spiaggia vi era…il nulla. Solo sabbia. Intravide una persona che dormiva. Sembrava una donna ma lui aveva la vista troppo annebbiata ed il dolore troppo forte per poter ragionare. Si avvicinò ma perse inesorabilmente la forza nella gamba colpita. Cadde. Nonostante il dolore, si preoccupò solo di cercare un sacchetto che portava legato alla cintura, una volta trovato, lo strinse e si rasserenò. Li, era rinchiuso il suo tesoro, una cosa donatagli da quella che, all'epoca, fu l'unica amica. L'unica persona che non ebbe paura di ciò che era diventato. Subito dopo tutto si fece buio e svenne.
Improvvisamente, un profumo…profumo di alberi anzi no, di campi arati lo fecero ritornare indietro nel tempo, quando era solo un bambino di otto anni nella sua splendida isola, Raion. Ricordava tutto perfettamente: il suo villaggio, Asahi, il monte Hoeru ed il magnifico fiume Shinzo dove lui ed i suoi compagni adoravano bagnarsi dopo aver aiutato i genitori ad arare i campi. La foresta Inoshi dov'era assolutamente proibito andare per colpa di alcune, sciocche, leggende. Tutto era stampato nella sua mente come una fotografia. Anche quel giorno maledetto, quando la sua vita fu totalmente distrutta.

Stava vicino casa quando un uomo della marina lo portò via. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola ma nessuno dei presenti ebbe il coraggio di mettersi contro uno del governo. Fu portato nella base vicina e li, una specie di equipe medica iniziò a fargli una serie di iniezioni. Borbottavano qualcosa su di un demone ma non riuscì a capire bene di cosa si trattasse. Una cosa era certa: lo stavano usando come cavia per un esperimento, di questo ne era sicuro. Improvvisamente sentì un dolore acuto nel petto...una strana forza si stava impossessando di lui. I suoi splendidi occhi azzurri, trasformati in occhi vampireschi, vitrei. I canini più lunghi del normale e poi più nulla. Si ritrovò a vagabondare per la foresta, con i vestiti ridotti a stracci. Non sapeva quanto tempo era stato nella base, non sapeva nemmeno che giorno fosse. Fortuna volle, che fu proprio la madre a trovarlo.
Sua madre, Nico Robin. Quella splendida donna dagli occhi azzurri e capelli corvini, con lo sguardo sempre velato di una certa tristezza. Il padre, John senior, invece era un pirata ora ritiratosi a vita tranquilla. Esatto, lui era figlio di Sniper D. John, fratello di Rufy cappello di paglia e dell'archeologa Nico Robin. Forse proprio per questo la marina decise che lui era perfetto per i propri esperimenti.
Si svegliò nel suo letto, due giorni dopo il ritrovamento. Si sentiva strano ed allo stesso tempo molto, molto stanco.
< Come ti senti, tesoro mio? > gli chiese sua madre con una nota di apprensione nella voce
< Mamma, io non ricordo. Mi hanno fatto delle iniezioni e..ed ho perso il controllo. Ho paura > rispose lui abbracciandola
Robin gli diede un bacio e lo fece stendere nuovamente in modo che riposasse. Una volta assicuratasi che dormisse, andò fuori a parlare con suo marito. John Junior, furbastro, era più che sveglio e decise di alzarsi per origliare i commenti dei genitori.
< Hai sentito? > sussurrò la donna evitando di far sentire ad orecchie indiscrete
< Si amore. Credo che abbiano trovato il modo di tramutare una persona in demone senza l'aiuto del Frutto >
< E COSI' IO SAREI UN DEMONE!? > urlò il piccolo che si era sistemato dietro la porta. < SONO COME TE, PAPA'? ARRIVERO' ANCHE IO AD UCCIDERE LE PERSONE CHE AMO? IO NON VOGLIO ESSERE UN MOSTRO COME TE! >
Lo sguardo dell'uomo si riempì di tristezza, stava per rispondergli quando Robin tirò un sonoro ceffone a suo figlio. < Non parlare di tuo padre in quel modo, Johnny! Non farlo mai più. Sai che è una persona straordinaria, buona e gentile. Sai perfettamente che il suo lato demoniaco non è più venuto fuori...sai, che ci ama più di qualsiasi altra cosa al mondo, darebbe la vita per te e per me, non hai il diritto di insultarlo in questo modo te ne rendi conto? >
Gli occhi del bambino si riempirono di lacrime, era stato davvero cattivo ad insultare il padre in quel modo. Sua madre aveva ragione, era un uomo buono, sempre attento a non far mancare nulla alla famiglia. Gli si fiondò come un fulmine tra le braccia.
< Perdonami, perdonami papà, io non volevo dirti quelle cose >
John lo strinse a se coccolandolo < lo so, che sarà difficile per te, figlio mio. Io ci sono passato ed ho trascorso un periodo molto duro. Poi però ho incontrato tua madre ed è cambiato tutto. In ogni caso, ti giuro che troveremo chi ti ha fatto questo, e gliela faremo pagare ok? >
Johnny ritrovò il sorriso e cercò l'abbraccio di entrambi i genitori. Quel calore provato in quel momento se lo ricorderà per tutta la vita. Quella fu l'ultima volta che riuscì a stare sereno con la sua famiglia.
Il giorno dopo, infatti, ci fu una tremenda lite che finì male. Il demone uscì in tutta la sua furia. Nonostante l'intervento di John e Robin, gli abitanti finirono col pestare il giovane e, i suoi genitori, seppur straziati dal dolore, decisero che era meglio allontanarlo per un pò. Quando calò la notte, i due portarono il piccolo fuori dal villaggio. Suo padre gli regalò la spada che tante volte gli aveva salvato la vita ed una Katana. Robin gli donò un ciondolo che conservava da quando era piccola. Apparteneva a sua madre ed era l'unico ricordo dell'isola di Ohara.
< Figlio mio, lo capisci che è l'unico modo, vero? >
< Non preoccuparti per me, mamma. Posso cavarmela da solo. Papà mi ha insegnato alcuni trucchetti e poi, anche voi avete abbandonato i vostri villaggi da bambini. Se ce l'avete fatta voi...posso farcela anche io > rispose sorridendo. < In ogni caso cercherò di mantenermi in contatto con voi >
< Sta tranquillo, anche se dovessimo cercare tutta la vita, troveremo il modo di farti ritornare normale. Tu non hai mangiato il frutto come me, ti hanno creato loro e LORO avranno l'antidoto. Ora vieni qui, fatti abbracciare >
I tre restarono stretti stretti l'un l'altro. Fu proprio il piccolo John a staccarsi per primo < taglierò per la foresta Inoshi, li nessuno mi verrà a cercare >
< Ottima idea. Buona fortuna tesoro > gli disse Robin abbracciandolo nuovamente.
Così John Junior andò via. Robin piangeva a dirotto consolata da suo marito < non preoccuparti amore mio, è nostro figlio, se la caverà egregiamente > concluse mentre l'ombra del ragazzino sparì nella notte....


Sul volto del ragazzo che giaceva ancora svenuto sulla sabbia scese, lenta, una lacrima
< mamma…> sussurrò nel sonno




2. Due demonietti ed un legame

Ormai era un anno che viveva in completo isolamento; da quando avevano arrestato sua madre, i marine non erano più andati al villaggio, sperando che morisse di fame. Ma il suo carattere non glielo avrebbe permesso, troppo orgogliosa per darla vinta a quei maledetti. Il villaggio di Asahi era un covo di vigliacchi e di Marine corrotti, il sindaco stesso era tutte e due: vigliacco e corrotto come pochi. Per questo si era messa a rubacchiare qua e la, travestita da ragazzino per non attirare troppo l’attenzione. Cacciava i piccoli roditori e coglieva le bacche selvatiche del bosco… con tutte le leggende macabre nessuno osava avventurarsi li.

La donna si mosse nel sonno cercando il calore sparito anche dalla sabbia e trovandolo vicino.
Che strano, quel calore la rendeva nostalgica, annegandola ancora di più nei ricordi.

Passi? Questo era il rumore inconfondibile di passi, leggeri. La piccola Seya sbuffò, chiunque sia non aveva niente da fare qui. Si armò quindi di una spada e aspettò la sua vittima.
John si era ritrovato nel villaggio fantasma di Kyuu, erano due giorni che vagabondava. Camminava spaesato nelle strade deserte e le rovine del villaggio.
< ehilà > urlò. < c'è nessuno qui? >
Seya non rispose, pensò solo alla prima impressione che aveva avuto per quel ragazzino: Un idiota spaesato. Si mosse impercettibilmente tra le case distrutte ed arrivò davanti a lui di sorpresa puntandogli la lama affilata alla gola. "Tornatene dalla mamma, qui non c'è niente con cui giocare poppante!"
Lui fece un balzo all'indietro e si mise in posa difensiva con entrambe le spade sguainate ma, appena vide la ragazzina, abbassò immediatamente la guardia. < Moccioso a me? senti chi parla, la reginetta dei neonati! >
“Di cervello ne ha molto più un neonato di te, infatti. Ora vattene, questo non è posto per un idiota come te " rispose l'altra
< Non vedo perchè debba obbedire ad una piccola peste come te! e poi.. non ho nessun altro posto dove stare > disse lui rattristandosi leggermente
"Non mi interessa... vattene subito. O ti ucciderò! " risaldò la presa sull'elsa della spada
< oh oh, che paura! sono molto più potente di quel che credi! > rispose lui trasformandosi in demone
"Credi che cambiare colore degli occhi mi faccia paura? Solo uno stupido moccioso di Asahi può spaventarsi per così poco! " difatti, non c'era nessuna paura nelle sue parole o nei suoi gesti. Per lei, i veri mostri portavano uniforme e parlavano con ipocrisia.
John la guardò sorpreso, non riusciva proprio a capire l'atteggiamento della ragazzina. < Perchè? Perchè non hai paura di me? Perchè non scappi via chiamandomi MOSTRO?! > domandò una volta tornato normale
"Perché?" sibilò, il suo piede sfiorò una vecchia palla dura e lei la prese a calci per togliere tutta la rabbia dal suo corpo. Il pallone prese in pieno la faccia del ragazzo mentre lei gli urlava "Guardati intorno idiota... Chi sono dei mostri secondo te? Uno stupido mocccioso di Asahi o un branco di uomini pesce assoldati dal governo o pure i Marine che hanno chiesto questo spettacolo? " riprese fiato... "e Poi anch'io ho gli occhi rossi ma non per questo me ne vanto "
Dopo aver ripreso quasi conoscenza, John, ancora con i segni della palla sul volto sbraitò a sua volta. < IO NON ME NE VANTO AFFATTO HO DOVUTO LASCIARE MIA MADRE E MIO PADRE PER COLPA DI CIO' CHE SONO DIVENTATO! PER COLP... ò__O? La marina? > si bloccò improvvisamente. < tutto questo è dovuto alla marina sono loro quindi che hanno distrutto Kyuu! dovevo aspettarmelo > continuò stavolta sedendosi per terra tra le macerie con aria pensosa. < E' sempre colpa loro! Mi trovo da solo...proprio per colpa loro > "Kyuu?" ripete lei "Cos'è Kyuu?"
< come cos'è? > disse lui guardandola stranito. < Il villaggio...questo villaggio si chiama Kyuu >
"No... questo è il villaggio di Tsuki!" lo corresse la ragazza
< che vai dicendo? lo sanno tutti che questo villaggio si chiama Kyuu..uhm la solitudine deve averti fatto qualche brutto tiro al cervello! Kyuu non Suki Tuki o come si chiama >
Lei infilzò la spada nel terreno vicinissima alla gamba di John, intrufolò la mano nella maglia e gli mostrò una vecchia cartina di più di 10 anni. Dove appunto mostrò il villaggio Tsuki
< Ma questa avrà si e no 10 anni forse anche più!! Ecco, questa me l'ha data mia madre prima che lasciassi il villaggio di Asahi. Guarda, ora si chiama Kyuu > disse docilmente
"E chi cavolo l'ha deciso? Non certo mia madre " sbuffò riprendendo la spada "comunque sia... non puoi restare qui."
< beh non so chi l'abbia deciso ma ora è questo il suo nome. Comunque non preoccuparti, me ne vado subito, o quasi...> rispose aprendo lo zaino che portava con se, cacciando una vasta quantità di panini. < Me li ha preparati mia madre, ne vuoi uno? tranquilla dopo mangiato vado via >
"No... non ho fame." rispose girando... peccato che suo stomaco gridò il contrario
< uff, che testona. Vabbè in ogni caso te ne lascio qui un paio, così se ti viene fame...> continuò lui mangiando. < Beh, un nome ce l'avrai tu, no? io sono John >
Lei si girò di scatto... ricordando una cosa. Gli saltò al collo atterandolo "Se hai avuto a che fare con la marina, saprai sicuramente che fine a fatto mia madre! Dimmelo... Dove l'hanno portata?" lo scosse quasi strozzandolo con i panini
< ehi ehi! vacci piano così mi ammazzi! > fece lui liberandosi dalla stretta. < Allora, io non so chi sia tua madre ma, nei giorni in cui sono stato rinchiuso alla base, per i loro sporchi esperimenti, non ho visto nessuna donna, mi dispiace >
Lei lo lasciò un po' delusa e corse via per evitare che la vedesse piangere.
John notò gli occhi lucidi di lei e decise di seguirla. < aspettami! >
Lo seminò nei pressi di una villetta dove prese un passaggio che solo lei conosceva. Quindi il ragazzo si ritrovò davanti un imponente casa crepata ma che per il momento resisteva abbastanza bene. La porta era rotta a metà
* Uffa ma che diavolo mi combina? * pensò il ragazzino entrando
La stanza in cui entrò era polverosa e rovinata... l'unica cosa che era più o meno intatta erano le colonne potanti che resistevano ancora alla pressione del secondo piano e le scale di marmo che portavano su. Piccoli, deboli singhiozzi si sentivano solo grazie all'eco di quelle rovine
Lui cercò di concentrarsi sui rumori sperando di riuscire a capire dove fosse. < Andiamo! non ho voglia di giocare a nascondino! se vuoi possiamo vedere di infiltrarci alla base per cercare tua madre! > urlò
Seya cercò di diminuire il volume dei singhiozzi con pochi risultati
John capì che era al piano di sopra e salì in fretta e furia le scale! < Dove sei? dai ragazzina, voglio aiutarti! >
Il poverino ricevette un'altra pallonata in faccia "Qui l'unico moccioso sei tu!!"
Naturalmente cadde rovinosamente all'indietro per tutte le scale. < T//T ma che diavolo! ho detto che voglio provare ad aiutarti e tu tenti di uccidermi! >
Lei come una regina nel suo palazzo scese le scale a testa alta “e cosa puoi fare tu... che non ho tentato io? Io, che per un anno sono riuscita a rubacchiare si è no il mio pranzo o prendere a calci un marine che cercava di prendermi. La base è una fortezza dove neanche un topo può mettere i piedi dentro "
< beh si da il caso che sia un ricercato, se mi faccio arrestare potrei provare a cercarla o.o >
Questo gli costò un'altra pallonata." Idiota! se entri non riuscirai ad uscirne ed io non avrò la mia informazione" sbraitò voltandosi verso la finestra che dava sulla spiaggia.. il sole stava tramontando... sospirò "Vieni, per questa notte puoi restare a casa mia ma domani sloggi"
Lui la seguì dopo essersi massaggiato per l'ennesima volta la faccia < ti ringrazio ma in ogni caso so, come fuggire. Mi è successo poco tempo fa...dopo che hanno fatto di me, quello che sono ora >
"Li hai ringraziati almeno?" ironizzò facendolo entrare nella stanza più pulita della casa, un pò più accogliente con un caminetto pronto ad essere acceso, una piccola biblioteca e un grande quadro di famiglia dal quale la bambina somigliava molto a Seya.
< non scherzare > disse lui, ma non usò un tono freddo anzi, sembrò, rassegnato. < sono loro che mi hanno trasformato in un mostro ed è per colpa loro che ho dovuto lasciare i miei genitori >
"Credi che non possa capirti?" si inginocchiò "Sono sicura che non hai mai fatto caso alle dicerie che svolazzano ad Asahi sul villaggio Tsuki"
< beh no > rispose lui sedendosi di fianco alla ragazzina. < Mia madre dice che è accaduto qualcosa di molto brutto qui ed effettivamente si vede, però non mi ha mai raccontato nulla. Piuttosto, ora me lo dici il tuo nome? >
"Seya..."
< allora Seya, vuoi raccontarmelo tu cos'è successo nel tuo villaggio? >
"Io non posso dirti proprio nulla, sono nata quasi 2 anni dopo. Mia madre era l'unica sopravvissuta" sbuffò
< e tuo padre? > chiese senza pensare il ragazzo che subito dopo maledì la sua linguaccia
“E' un pirata... Un giorno è arrivato ha fatto baldoria con mia madre diciassettenne e hanno fatto il più grosso errore della loro vita u_u" spiegò sbuffando
< come il mio! anche mio padre è un pirata >
Seya lo scrutò con i suoi occhietti vispi e si chiese se avesse ascoltato solo quella parola... quindi tornò al camino accendendo il fiammifero e mettendolo tra i ramoscelli. "Da come lo dici sembra che tu ne vada fiero." gli chiese senza guardarlo intenta ad avvivare il fuoco
< E lo sono! Mia madre è l'archeologa Nico Robin mentre mio padre è Sniper D. John il fratello.. del re dei pirati! sono fiero di loro, li adoro e, so per certo che mi aiuteranno a trovare un rimedio per il mio stato demoniaco. Devo confessarti, però, che mi mancano tanto.. ma in questo puoi capirmi > rispose lui lanciando una piccola sfera di fuoco per avviare il camino
Dopo questo gesto insano sentì un coltello fischiare accanto alla tempia "Fallo di nuovo e mirerò altrove " abbassò un attimo gli occhi sotto la cintura del ragazzino per fargli capire dove volesse colpirlo... "E poi ti sbagli... Mio padre non mi manca... non l'ho mai visto e se n'è andato il giorno dopo avermi concepito... non ho bisogno di un padre, non mi servirebbe a niente."
< ah no? > rispose lui poco convinto. < Tutti hanno bisogno di qualcuno...tutti. Non si può stare da soli. Basta vedere la tua reazione di poco fa. Sei alla ricerca di tua madre perchè le vuoi bene e vuoi che stia con te per tutta la vita >
"Non voglio averla con me per tutta la vita... solo..." sospirò "Se... se... tua madre fosse arrestata solo per aver avuto un rapporto con un fuori legge e che la sua pena fosse la morte o peggio... se sapessi che è stata buttata in una stanza vuota per tutta la vita senza vedere ne sole ne mare..." gli rivolse lo sguardo cercando le sue reazioni
lui si rattristò < beh io ho rischiato parecchie volte di non nascere nemmeno. I miei genitori sono fuorilegge, ricercati. Ma se uno dei due fosse condannato a morte, allora io...io.. > e non riuscì a finire la frase poiché aveva ben compreso il dolore di Seya ma non aveva il coraggio di esternarlo piangendo. Sarebbe stato fuori luogo ed avrebbe fatto la figura del poppante facendola arrabbiare. < hai ragione tu > concluse semplicemente
Decisamente... quella aveva il vizio di lanciare tutto ciò che le capitava sotto mano. Difatti, gli lanciò un futon, un cuscino ed una coperta di seguito senza mai mancare il bersaglio
John sorrise mentre si preparava il futon. < ^^ basta parlare di cose tristi...è meglio che mi metta a dormire. Domattina vorrei partire presto, anche se un pò mi dispiace lasciarti. Sei stata l'unica persona a non avermi chiamato mostro > concluse poi coprendosi con la coperta.
"Non c'è bisogno che ti dica che sei mostruosamente idiota... ho l'impressione che lo capirai presto " sbuffò restando sul vago
Il ragazzino si voltò un attimo sorridendole < alla fine fai tanto la dura ma sotto sotto sei proprio dolce. Grazie per avermi ospitato per questa notte >
Lei lo guardò negli occhi... "Non ci hai proprio pensato vero?" chiese enigmatica
< pensato a cosa? > chiese lui assonnato
"Come farai domani? Dubito tu voglia andare sul monte Hoeru, non saresti passato da qui. Se la tua intenzione è pendere il mare, sappi che qui non c'è neanche una scialuppa bucata " gli fece notare lei
< uhm in qualche modo devo lasciare l'isola altrimenti la mia fuga è stata vana ed io ho uno scopo. Dovessi metterci vent' anni ma devo guarire. La marina mi ha fatto ammalare...e la marina mi curerà. Troverò una soluzione, anche a costo di costruirmela da solo, una scialuppa >
"E intendi distruggere qualche villaggio per gioco senza accorgertene?" alzò un sopraciglio "Se questo potere non sai controllarlo, non andrai lontano Ma infondo te l'avevo detto: sei mostruosamente idiota"
< e cosa dovrei fare? mettere le radici qui? te l'ho detto, mi dispiace lasciarti ma non c'è soluzione. Potrei tornare indietro per cercare di rubare qualcosa nel mio villaggio. Non so nemmeno se i miei sono partiti o meno quindi non posso chiedere loro di darmi una mano e poi mi seccherebbe...devo cavarmela da solo >
"A me non dispiace affatto lasciarti " gli disse prima di confinarsi sotto la coperta.
< TOT crudele! ed io che pensavo avessi trovato una persona che non mi facesse sentire solo! bah, buonanotte, icegirl, ci penserò domani, ai problemi > concluse cadendo in un sonno profondo.
L'indomani Seya si svegliò prima di John e fece ciò che faceva di solito. Ma era una giornata strana, la nebbia era densa nonostante fossero in estate e il suo sguardo si fermò su una sagoma...
Il ragazzino fu svegliato di soprassalto da un urlo. Era ancora spaesato e ci vollero un paio di secondi per capire dove si trovasse. Stavano solo lui e Seya nel villaggio, quindi, logicamente, l'unica persona che potesse urlare era proprio lei. Si precipitò a prendere le sue spade e corse fuori in soccorso della ragazza.
Seya era stata attaccata da un gigantesco uomo pesce che ora gli stava mordendo la spalla con forza quasi come se la volesse staccare. A nulla serviva che la spada della giovane fosse conficcata leggermente nel fianco dell'energumeno, quello era solo uno stuzzicadenti.
Sentendo le urla di dolore di Seya, John perse il controllo di se attaccando l'uomo pesce con la sola forza demoniaca. Le sue spade furono gettate più in la, erano solo un impiccio per lui.
La moretta cadde a terra nel momento in cui John andò ad impattarsi contro l'essere marino. Ebbe la forza di mettersi seduta premendosi la spalla dolorante e guardando l'uomo pesce totalmente impreparato, essere dilaniato da colui che la notte prima aveva preso in giro. Ma nonostante questo non aveva paura di lui, solo un po' disgustata dallo spettacolo ma non impaurita. "grazie" sussurrò a bassa voce
Dopo la violenta colluttazione, e dopo aver avuto la meglio, John raccolse le ultime forze per avvicinarsi a Seya ma era troppo stanco e le cadde rovinosamente addosso. < Prego > le disse semplicemente prima di svenire.
"Ma... ma... MA QUALE PREGO! TOGLITI SUBITO, PESII... AHIAA.. TOGLITI E NON AVVINGHIARTI COSI' STUPIDO IDIOTA! " urlava lei disperata ma lui non poteva udirla. Dormiva profondamente anche se un piccolo sorriso si dipinse sul suo volto
"PORCO MANIACO GIA' COSI GIOVANE >_< TOGLITTIIII" (  tutto suo padre u.u n.d.N.)
Mezza giornata dopo Seya stava ancora borbottando imprecazioni mentre cercava di curarsi la ferita anche dietro la spalla mentre il suo compagno di disavventura se la dormiva come un neonato "Poppante" fu l'ennesimo appellativo "auch... ahia..."cercò di stringere i denti
John si ridestò poco dopo. < ugh! do.. dove sono? Seya? > si voltò verso la ragazzina e vedendola ferita il suo volto si rabbuiò. < Sono stato io a farti questo? >
Neanche il tempo di dirlo che si prese una scatola di legno in faccia "idiota..." mormorò nervosa
< perchè mi tratti sempre male dopo che ti ho anche sal.. AHIA! TOT > si lamentò lui toccandosi il ginocchio dove, effettivamente, aveva un brutto taglio
"Se sai cos'è successo non fare domande stupide. E non muoverti, se non mi fossi caduto addosso ti avrei già fasciato ma no, il signorino doveva giocare al maniaco!!"
< cosa spari >//< !? non sono un maniaco e poi non ricordo di esserti caduto addosso, accidenti > sbraitò lui
Lei non rispose... si limitò solo a curare il ginocchio del ragazzo lasciando stare la propria ferita che non riusciva a medicarsi data la posizione in cui si trovava.
Il piccolo John si limitò a guardarla per tutto il tempo e, una volta finito, la ringraziò per avergli fasciato la ferita. < Perdi sangue, posso aiutarti in qualche modo? > osservò
Lei ci pensò un attimo, poi gli diede la schiena mostrandogli bende e pomate.
< per la miseria! ma è una cartina geografica la tua schiena! quante cicatrici. Aspetta, ora ci penso io > concluse iniziandole a tamponare innanzitutto la ferita più grave, poi i tagli di minore entità.
Lei non fiatò, un pò imbarazzata che la vedesse in quelle condizioni. Da quando sua madre non c'era le ferite che si faceva ogni giorno sulla schiena o sulle spalle non erano curate per bene quindi la guarigione era piuttosto difficoltosa.
< ^^ ecco fatto, finito. Sono state pulite con cura e medicate...oltre che coperte dalla garza. Così guariranno presto >
Sospirò tristemente... "Mi mancherai" sussurrò impercettibilmente facendosi cadere su di lui all'indietro. Stanca della giornataccia, del trasporto del compagno, del nascondere la carcassa nel bosco con quella puzza nauseabonda che emanava, senza accorgersene si addormentò tra le braccia di John.
Il ragazzino sorrise e non smise nemmeno per un attimo di abbracciarla, coccolandola un pò. < Mi mancherai anche tu > le disse prima di stendersi anche lui, stremato, con ancora Seya addosso.

 
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ValyChan
view post Posted on 15/10/2006, 10:01




Ma... MA... *_*
Amore mie, siete bravissime! Ho scoperto che John è figlio di Nico Robin! *o*
Troppo dolce... perché non la mettete su E.F.P.?
 
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view post Posted on 15/10/2006, 11:44

Re dei Pirati

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Per essere pignoli, Valy, il protagonista di questa ff è il figlio del John originale, di quello, cioè, che ha sposato Robin, appunto, e che Nicuccia ha ripreso per il gdr.
In pratica il John del gdr, in origine, era il fratello di Rufy. ^^


Ma poi... non c'era un topic apposito per i commenti alle ff? ò_O
 
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znop-cat
view post Posted on 15/10/2006, 11:52




FA NIENTE!!!!!!
Nicuccia T___T Il nostro primo commento!
Grazie Valy chan
Abbiamo messo il primo capitolo su Egoio ora vedremo per il terzo capitolo la correzzione
 
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ValyChan
view post Posted on 15/10/2006, 12:41




CITAZIONE (Shainareth @ 15/10/2006, 12:44)
Per essere pignoli, Valy, il protagonista di questa ff è il figlio del John originale, di quello, cioè, che ha sposato Robin, appunto, e che Nicuccia ha ripreso per il gdr.
In pratica il John del gdr, in origine, era il fratello di Rufy. ^^

@_____@
Mi sto scervellando... la mia logica è riuscita ad arrivare solo fino alla parola "John" :heeee:
Ma in pratica, il John del GDR è quello che fa il papà?! Quello... che se la rifà con Silk?! o.o

Micia, corro subito a leggere!
 
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znop-cat
view post Posted on 15/10/2006, 12:45




o_O No...

Ripeto!
Non ha niente a che vedere con il gdr questa ff!

Nicuccia ha fatto precedentemente una ff dove il John originale, cioe il modello del gdr, era insieme a Nico Robin

o_O No...

Ripeto!
Non ha niente a che vedere con il gdr questa ff!

Nicuccia ha fatto precedentemente una ff dove il John originale, cioe il modello del gdr, era insieme a Nico Robin
 
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view post Posted on 15/10/2006, 13:39

Re dei Pirati

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Te lo rispiego in due parole, Valy...

Nicuccia ha scritto una ff, L'Isola della Memoria, in cui ha inserito un fratello di Rufy, John, appunto.
Per giocare a questo gdr, ha poi riciclato questo John (che comunque, pur rimanendo con le stesse caratteristiche, ha una storia diversa da quello della sua ff).
E' come Silk: nella mia ff è la figlia di Zoro e Nami; qui ho ripreso il personaggio ma in modo diverso, perchè nel gdr NON E' figlia di Zoro e Nami e anche lei ha una storia diversa da quella di Piece Main.
Stessa cosa col personaggio di Seya, anche lei riciclato da una ff di Isa.

Ci siamo?

Ora...
Isa e Claudia si sono messe a scrivere questa nuova storia, Tra Demoni e Falchi, intrecciando le loro precedenti fanfiction in modo da ambientare questa tot anni nel futuro, quando John (il fratello di Rufy) ha messo su famiglia con Robin e da lei ha avuto John Junior, semplicemente chiamato John anche lui (Cla', pure tu... un po' di fantasia!), che diventerà il protagonista di questa nuova avventura insieme a Seya.

Ancora dubbi? ^^;
 
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znop-cat
view post Posted on 15/10/2006, 13:43




Io si!
L'hai letto o hai messo in piedi quel discorso contando solo sulle fonte che ti abbiamo detto io e Nico? XD
 
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view post Posted on 15/10/2006, 13:55

Re dei Pirati

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La seconda che hai detto... :P

Non sono ancora psicologicamente pronta per leggerla tutta... abbiate pazienza... ù_ù;
 
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znop-cat
view post Posted on 15/10/2006, 14:19




u_u ecco...

Tutta? XD ma tutta sono piu di 50 pagine qui ci son solo i due capitoli iniziali!
 
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ValyChan
view post Posted on 15/10/2006, 14:45




CITAZIONE (Shainareth @ 15/10/2006, 14:39)
Te lo rispiego in due parole, Valy...

Nicuccia ha scritto una ff, L'Isola della Memoria, in cui ha inserito un fratello di Rufy, John, appunto.
Per giocare a questo gdr, ha poi riciclato questo John (che comunque, pur rimanendo con le stesse caratteristiche, ha una storia diversa da quello della sua ff).
E' come Silk: nella mia ff è la figlia di Zoro e Nami; qui ho ripreso il personaggio ma in modo diverso, perchè nel gdr NON E' figlia di Zoro e Nami e anche lei ha una storia diversa da quella di Piece Main.
Stessa cosa col personaggio di Seya, anche lei riciclato da una ff di Isa.

Ci siamo?

Ora...
Isa e Claudia si sono messe a scrivere questa nuova storia, Tra Demoni e Falchi, intrecciando le loro precedenti fanfiction in modo da ambientare questa tot anni nel futuro, quando John (il fratello di Rufy) ha messo su famiglia con Robin e da lei ha avuto John Junior, semplicemente chiamato John anche lui (Cla', pure tu... un po' di fantasia!), che diventerà il protagonista di questa nuova avventura insieme a Seya.

Ancora dubbi? ^^;

Ti ringrazio infinitamente per aver dato una paziente spiegazione ad una giovane con la mente bacata e impedita, quale io. xD

Adesso, davvero, ho capito tutto! è_é
 
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view post Posted on 15/10/2006, 14:49

Re dei Pirati

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Stappiamo lo spumante! Sono riuscita ad esprimermi in modo comprensibile! XD

Le spiegazioni così complicate non sono il mio forte... ç_ç
 
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ValyChan
view post Posted on 15/10/2006, 14:54




CITAZIONE (Shainareth @ 15/10/2006, 15:49)
Stappiamo lo spumante! Sono riuscita ad esprimermi in modo comprensibile! XD

Semmai sono IO riuscita a capire in modo comprensibile! xD
 
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Il Palazzo
view post Posted on 15/10/2006, 18:28




che bellaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa *_*
 
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znop-cat
view post Posted on 19/10/2006, 16:03




^^

3. Proprio come Lei


I raggi solari picchiavano sulla pelle dei due adulti. Seya si destò dal torpore benevole in uno scatto realizzando cosa stesse abbracciando. Senza pensare oltre, gli diede una calcio nell’addome per scampare dalla sua presa per poi correre in direzione della foresta subito dopo.
John si svegliò di soprassalto trattenendosi lo stomaco. < AHIA TOT > si lamentò poco dopo.< Ma che accidenti è stato T_T? >
Si alzò ma cadde nuovamente col sedere per terra. Si era totalmente dimenticato delle due ferite e in più, anche lo stomaco iniziava a far male. Si guardò attorno sperando di trovare, con l'aiuto della luce, un posto dove rifugiarsi per potersi curare decentemente con qualche intruglio erboso
Decise di farsi forza e si avviò nella foresta, li almeno nessuno lo avrebbe cercato
La donna riprese fiato ora nascosta delle erbe alte poteva guardare senza essere vista, ma, poco dopo, si ritrovò faccia a faccia con l'uomo che aveva appena calciato senza neanche rendersene conto.
John andò a sbattere contro una figura; ci mise un pò per rendersi conto che era una donna. < Scu.. scusami > biascicò prima di cadere per terra in ginocchio. La ferita alla gamba aveva ripreso a sanguinare copiosamente e stava facendo appello a tutte le sue forze per non svenire nuovamente
"Idiota!" si massaggia la faccia lei prima dargli un pugno e mettere la sua amata katana sotto la gola
Lui si toccò il volto. Ghignò, nonostante il dolore. < Sai, m.. mi ricordi una mocciosa che ho incontrato tanto tempo fa > disse cercando il solito sacchettino attaccato alla cintura. < Ti chiedo scusa, ti ho sporcata di sangue...ma UGH...> non riuscì a finire la frase. Si raggomitolò su se stesso aspettando che il dolore passasse
Lei alzò un sopraciglio poi sospirò. “perché mi comporto cosi?” pensò trascinandosi per la collottola John, svenuto, verso una caverna.
Il ragazzo si riprese poco dopo. L'odore di umido gli suggerì che fosse stato portato in qualche conca < dove sono? >
ricevette un'altro pugno con un affermazione del tipo "Non muoverti o ti ammazzo, sul serio questa volta!" detta dalla donna che era intenta a togliere una delle pallottole con una pinzetta.
John urlò appena una di quelle fu tirata via. < dannata marina! è sempre colpa loro! > borbottò battendo i pugni per terra
"Ti ho detto di non muoverTIII!" gli scagliò l'ennesimo pugno che lo fece svenire, aiutato anche dal dolore delle ferite. "Finalmente..." sbuffò togliendo la seconda pallottola e curandolo con fogliette curative.
E per la seconda volta John si ridestò...indolenzito peggio di prima..< grazie per il pugno > commentò. < ma soprattutto grazie, per avermi curato >
"Vuoi un'altro pugno?" chiese lei di spalle, scrutando il cielo
< si > disse lui richiudendo gli occhi. < Sei proprio uguale a lei, a proposito, io sono John >
Ma il poverino non ricevette un altro pugno bensì una pietra gigante, atterandolo "non so di cosa tu stia parlando... ma non ti consiglio di tentarmi nell'ucciderti" riprese la sensuale posa di prima
John si tolse l'enorme masso che gli opprimeva lo stomaco. < grazie mille, davvero! Sei proprio un bocciolo di fanciulla T_T >
Lei lo guardò di strisciò con occhi gelidi, prima di girarsi e tendere il braccio in aria dove un maestoso falchetto si posò... non prima di essersi schiantato a terra un paio di volte "Seya..."
Il ghigno che si era formato sul volto del ragazzo svanì dopo aver udito quel nome. < S.. Seya? > balbettò incredulo
Ma lei non lo badava più troppo occupata a giocherellare con il suo animaletto...
John la guardò intensamente. "Come mai non mi ha riconosciuto?" si chiese. " E se mi avesse dimenticato? Si, è proprio lei non c'è dubbio; il nome, il carattere e soprattutto quella Katana che porta con se.. Seya. Forse non è ancora il momento di svelarmi.. forse, si ricorderà di me poco a poco". Si limitò solo a dire < bel nome > e non aggiunse altro
Che strano, quel tono le era parso nostalgico, lo guardò incuriosita ma in quel momento lui distolse lo sguardo. "io... vado..." titubò per un attimo riprendendo poi la sua freddezza "A mai più rivederci!" augurò mettendosi il falchetto sulla spalla.
Lui la guardò per un secondo poi disse < credo che...sia il nostro destino, rivederci. Grazie per avermi curato >
Lei si fermò un attimo... "Vuoi veramente che ti uccida?" si girò incrociando le dita facendole schioccare, "Lady hawk” non lascia una seconda possibilità a tutti... pensa alle terze possibilità, non puoi essere cosi idiota da voler rivedere un'assassina!" cercò di fargli paura incrociando le braccia
John iniziò a ridere di gusto < beh se tu sei un'assassina io sono un diavolo > disse sperando di accendere in lei il ricordo. < E comunque credo che in te...c'è del buono. Lo si può leggere nei tuoi occhi. Beh, buon viaggio, allora >
E fu cosi che un'altra pietra cascò casualmente su John….
Seya prese la strada più semplice per il porto. Per allontanarsi dall’isola optò per due soluzioni: rubare una barca o salire di nascosto su una nave mercantile
Dal canto suo John decise di seguirla. Da lontano, cercando di non farsi notare. Cosa assai difficile se si conosce l’abilità di una delle spadaccine e assassine più forti e perspicaci di quel tempo; ma soprattutto, chi conosceva il suo carattere, seguiva il consiglio di non avvicinarsi, non guardarla e non parlargli.
Lo scemo fu praticamente pizzicato quasi subito. Lo sguardo, pari a quello di un bambino sorpreso a mangiare la marmellata della nonna di nascosto. < oh beh ecco io.....o.o ciao > riuscì a dire
Lei lo guardò gelida "Non ti ha mai detto nessuno, che sei mostruosamente idiota?" chiese ironizzando senza cambiare espressione facciale.
< Si, una mia cara amica, tanto tempo fa > sorrise lui.
“Questa tua amica..." parve un po' turbata ma si riprese subito "Deve avere parecchia pazienza... virtù che io non posseggo affatto!!" disse sguainando la katana regalatale dal suo vecchio amico.
< e dai > proseguì lui. < Sono in debito con te no? Mi hai salvato la vita, quindi, finché non salvo la tua ù_ù non siamo pari. A proposito! bella spada >
“Un altro! Ma non è possibile che ogni volta che salvo una mosca fastidiosa poi mi si incolla addosso” pensò poi rinfoderando la spada."Fai un pò come ti pare...." si avviò di nuovo ma dopo due passi lo avverti "Non mettere gli occhi sulle mie spade!"
< no no, per carità! e poi io non... io ho le mie > si affrettò a concludere
"Le tue?... Ora sono diventate: LA tua!" fece notare al giovane
< T__T accidenti! devo aver perso la Katana che ho comprato al villaggio! T__T uffa, soldi buttati! Beh poco male, l'importante è non aver perso questa > concluse toccando l'elsa della spada regalatagli dal padre
Seya sospirò e riprese il cammino. Al seguito, John cercava di stare in silenzio onde evitare altre sfuriate. Aveva accettato che andasse con lei e non voleva farla arrabbiare con il rischio di doverla poi lasciare sola.





4. Arrivano i rinforzi



Decisero, o meglio, Seya decise che era meglio intrufolarsi in una barca senza perdere tempo a rubarne una....
Erano quindi saliti su un galeone pirata, nascondendosi nella stiva. Un pò stretti nell' angoletto dove si poteva vedere e non essere visti dai bucanieri che caricavano la roba. Avrebbero attaccato la notte quando la nave fosse gia salpata. Intanto dovevano mantenere il silenzio fino al segnale di Aku, il falco che accompagnava Seya. Ma... diverse ore appiccicati potevano diventare dannose
< potevi scegliere un angolo un pò più largo, accidenti! > si lamentò il ragazzo praticamente addosso a Seya
"chiudi il becco!" l'avverti una prima volta lei
< tsk! prima fai i guai, poi dici a me di chiudere il becco > le sussurrò nell'orecchio avvicinandosi...pericolosamente
Lei alzo un sopracciglio "Quale guai? L'unico a far guai sei tu!" disse a bassa voce girandosi verso i lui il che contribuì a diminuire la distanza ancora un pochino
Lui si avvicinò ulteriormente al suo viso < guarda, carina, che io non faccio guai. E comunque tranquilla, appena avrò saldato il mio debito, sparirò dalla tua vita per sem.. > Ma non riuscì a finire la frase che una mano gli tappò la bocca e dal corridoio si sentirono voci parlare tranquillamente di... sottane.
< diavoo uccedmmh? > biascicò lui con ancora la mano di Seya premuta sulla bocca
Lei lo gelò con lo sguardo, lasciandolo poco dopo, infilandosi tra i viveri come una pantera nella giungla senza fare il minimo rumore. Arrivata dietro di loro li attero con un colpo dietro la nuca, poi li portò dentro.
< che violenza > mormorò lui. < In ogni caso ora cosa ne facciamo di 'sti due? >
"Ti faranno compagnia mentre io mi occupo degli altri!" ironizzò poi aggiunse "Vedi di non farteli scappare!"
< ehi non vorrai prenderti il divertimento tutto da sola? >
"Sei proprio idiota..." commentò lei
< si si, idiota. Comunque dividiamoci, almeno guadagniamo tempo...no? >
"Ti farai scoprire in meno di 3 secondi ma fai come ti pare... se ti uccidono stavolta non vengo a salvarti" fece spallucce e spari nell'ombra lasciandolo solo
John sorrise. " mpf, meno di tre secondi ci vogliono per farli fuori " pensò. " forse e meglio non lasciare traccia di questi due...non vorrei che si svegliassero"
Così con una sfera di fuoco ridusse i due bucanieri in un cumulo di cenere. " Per le spiegazioni.. ci penserò dopo". E iniziò a vagare nell'ombra per fare piazza pulita
Uno dopo l'altro i pirati cascavano. Seya si confondeva nell'ombra come se lei stessa lo fosse e gli uomini non avevano neanche il tempo di ammirare i suoi attributi che caddero tutti in mare feriti o gia morti.
Anche John dava il meglio...anzi, il peggio di se. Con la ragazza fuori dai paraggi aveva tutto il tempo di usare il suo potere sbriciolando, qui e li, la ciurma. Si ritrovò ad un tratto, nella cabina del capitano. Il problema però fu che il "capitano" in realtà fosse una "CAPITANA" e che donna! Accidenti! Davanti a cotanta bellezza, il giovane non ebbe il coraggio di ucciderla.. e lo stato demoniaco andò letteralmente al diavolo
"Prendetelo" ordinò la capitana praticamente in topless e quindi un orda di bucanieri salto addosso a John. Provocando un boato che arrivò dritto alle orecchie di Seya. La donna sospirò e visto che non aveva altro da fare, dato che i pirati rimasti dalla sua parte erano anche loro andati verso quelle grida, decise di andare anche lei a vedere cosa avesse combinato il suo debitore "lo sapevo" commentò a bassa voce prima di avviarsi
John però non si diede certo per vinto. "ooh al diavolo, se mi scopre fatti suoi..." pensò lanciando sfere infuocate da tutte le parti e usando la spada per pararsi dagli attacchi dei pirati
Seya non badò molto a ciò che faceva John, anche perchè in tutta quella confusione non si vedeva niente, si interessò di più alla donna che si stava mettendo il tipico mantello di capitano e prendendola alle spalle la mora gli mise il coltello sotto la gola "Di hai tuoi uomini di smetterla. Presa alla sprovvista il capitano non poté far altro che obbedire
< SMETTETELA > urlò infine la donna bloccando i suoi uomini
Mentre Seya era intenta a seminare il panico, John, notò che una nave si stava avvicinando. Non era altro che la New Going merry di suo zio. Approfittò del momento di scompiglio per fare una corsa su in coperta ed arrampicarsi sulla coffa per poter vedere meglio. Appena la nave fu abbastanza vicina ci balzò sopra...finendo sulla testa di Rufy.. che stava seduto sulla polena.
Troppo tardi però, visto che proprio la testa d'ariete sfondò di netto la cabina del capitano facendo ruzzolare i due per terra. John semi-svenuto sotto il peso di suo zio che continuava a stare seduto a gambe incrociate su di lui. Un dito nel naso e...DOOON: < ho fame o.o > disse semplicemente il re dei pirati
L'impatto fu abbastanza violento e fece sbilanciare Seya che cadde rovinosamente a terra. La capitana provò a prendere un'arma ma fu fermata da un baldo biondino che gli si inginocchio davanti e gli recitò a versi tutto il suo amore.
John si riprese poco dopo e diede un pugno in faccia a suo zio < +.+ brutto cretino! volevi ucciderci tutti? >
Rufy, dopo essersi rimesso a posto la faccia lo guardò...e con i lacrimoni agli occhi lo abbracciò forte forte < T___T il MIO NIPOTE PREFERITO SIGH SOB T_T >
< shhh e sta zitto scemo >.< non lo deve sapere nes > e si bloccò li, vedendo uscire dalla nave anche suo padre e sua madre.
"Ma..." piagnucolo rufy
per tutta risposta gli diede un altro pugno e lo lasciò li, dolorante. Avrebbe voluto correre ad abbracciare i suoi genitori ma fece loro un gesto, per fargli capire che avrebbe spiegato tutto poi, quando si sarebbero trovati da soli
Intanto Seya si riprendeva dalla botta che aveva preso cadendo si ritrovò ad osservare i nuovi arrivati spaesata. "Che diav..." balbettò
< Tranquilla, Lui è Rufy cappello di paglia...>
< Nonché suo zi..> stava per aggiungere l'uomo zittito con una sberla di John. < +.+ ti sbriciolo > gli sussurrò lentamente.
< Ci aiuteranno loro > concluse in fretta e furia sperando che Seya abboccasse alla storia
Lei gli andò vicino lentamente e gli sferrò un pugno in faccia come suo solito "Questo è per esserti fatto scoprire..." spiegò tranquillamente prendendo a scrutare i strani segni che Rufy cercava di fare per attirare la sua attenzione
Lui si rialzò con un piccolo rivolo di sangue che gli usciva dal naso e fulminò con lo sguardo suo padre, dietro di lui, che rideva come uno scemo. < Sempre gentile, tu >
"Con un mostro dell'idiozia come te è normale!" Poi notando l'uomo che rideva dietro di lei "Quello è...?" cominciò a chiedere.
< Q.. quello è o.o il mio fratellone anziano > rispose lui non sapendo cosa dire visto che la somiglianza era notevole.... < E quella splendida donna dagli occhi azzurri è sua moglie >
Seya alzo un sopraciglio storse il labbro ma non disse niente lasciando passare.
"Mia dolce, soave, sensualmente sexy, amorina, tu sei il mio sole ed io ti imploro di accettare la mia venerazione oohhh dea della bellezza..." continuava intanto Il cuoco della Going Merry
"Dacci un taglio!" sbuffò un'altro uomo sbucato dalla nave, tre spade al fianco e una bottiglia di wisky in mano. Il biondo si alterò e scoppio l'ennesima rissa
< Chiudi il becco tu, Baka! > sbraitò una voce alterata dietro di lui che si scoprì poi essere Nami, l'eterna navigatrice della Going Merry
Dalla nave, affacciata, una ragazza tra i 18, 19 anni li guardava sconsolata; la testa tra le mani. Somigliava molto a Nami ma al posto della chioma rossa aveva i capelli verdi, un pò più scurì di Zoro. "Non cambieranno mai!" disse un ragazzo di poco più grande di lei accanto; il musone spiccicato a quello di Zoro ma con i capelli rossi. < Tu e lo zio Sanji dovreste smetterla di litigare, una buona volta > gli urlò poi di rimando
< anche perchè > aggiunse Chopper. < Mi finiscono sempre le scorte di medicine! >
"Gia... come le scorte di cibo e liquore che i due animali si sono spazzati via" disse Sanji riferendosi al capitano e il suo secondo, una gamba contro le spade di Zoro
John Junior si toccò la fronte sconsolato mentre un grosso gocciolone spuntò da dietro la nuca < +.+ vedete di piantarla una buona volta >
"Per non farti fare brutta figura davanti a quella ragazza?" Commentò Kinu maliziosa
E lui rispose allo sguardo malizioso < ma lo sai che tu sei la sola, mia piccola Kinu; e comunque >_< no! >
"Attento a dire certe cose davanti a mio padre... potrebbe non essere più tanto gentile!" tirò la lingua lei.
< :P peste > rispose lui sorridendole
"A proposito... Dov'è sparita quella?" chiese Nami
Il ragazzo si voltò agitato, e non vedendola entrò un pò nel panico. Non era possibile che fosse sparita: non ora che l'aveva ritrovata. < Non lo so > rispose secco. Vado a cercarla e poi torno qui con lei. Voi intanto cercate di disincagliare la Merry >
Seya era andata fuori, doveva avere aria. Una come lei non era abituata ad essere circondata da tante persone.... Notando una scialuppa sul ponte decise di lasciare John ai suoi amici o parenti, quelli che erano... non gli importava poi molto.
< dove cavolo vai solo tu? > disse una voce alle sue spalle
"Da qualche parte dove possa avere calma e silenzio, ma soprattutto dove possa avere pace!" rispose senza girarti
< Non si può stare per sempre da soli, Seya > sussurrò dolcemente
Lei si fermo un attimo colpita... poi cerco di non farlo notare troppo... "Cos'è tutta questa confidenza? E poi... un' assassino ... a il dovere di restare solo!" precisò.
< ah si? allora anche io, anzi, io dovrei essere ucciso...per quello che sono > aggiunse con un filo di voce
"Non fare l'idiota più di quanto non lo sei!" sbuffò "E poi cosa vuoi tu da me? Non mi conosci nemmeno..."
< Davvero? > le disse lui guardandola intensamente per poi girarsi andandosene. < Beh io ritorno alla Merry allora, se vuoi salire anche tu ci faremo dare un passaggio fino alla prossima isola >
Prima che Seya prendesse una decisione, la scialuppa fu distrutta da una palla di bazooka. La piratessa, sfuggita dalle grinfie di Sanji era a dir poco furibonda.
John ringraziò mentalmente la donna per aver creato quel casino. < A quanto pare, è destino che devi stare con me...> aggiunse ridendosela
Il modo in cui lo disse non piacque molto alla donna... per questo John ricevette un'altro pugno. Ma la capitana non lasciò loro tempo di litigare: "Maledetta sgualdrina aah..." si tappò la bocca sentendo la sua vera voce... la voce di un uomo... Seya alzò un sopraciglio sorpresa.
< O_O ma? ho sentito bene? > fece John allibito
"E' tutta colpa di quella..." riprese la pirata
Il ragazzo iniziò quasi a piangere < T_T sei uno sporco uomo! mi hai preso in giro...oddio ora che dovrei fare? Sbriciolarti come ho fatto con i tuoi amici? > disse senza pensare
"Io vi lascio.... soli!" sbuffo divertita lady hawk
Non appena la donna si girò, John non se lo fece ripetere due volte ed incendiò con una sfera di fuoco la barca di quella sottospecie di travestito. L'unico problema fu che la stessa barca era piena di roba esplosiva. Il ragazzo se ne accorse, prese Seya per mano e la trascinò correndo, verso la Going Merry. < Mi pesterai dopo, per quello che sto facendo,ora corri >
"TOGLIMI LE MANI DI DOSSOO!" urlava.
< NON ORA! > continuò lui stavolta per prenderla in braccio e spiccare un salto che finì dritto sulla polena della Merry
John si ritrovò quindi in poltiglia mentre la donna si rimetteva a posto il corsetto borbottando maledizioni di morte all'altro. La povera capitana pirata... o capitano ... bruciava vivo con il suo galeone
< T_T lo sapevo > sbraitò lui
Rufy era tutto contento insieme a John Senior di aver finalmente da mangiare e da bere, visto che avevano avuto il tempo di caricare un po' di roba rubata dal galeone assaltato. Si ritrovarono tutti in cucina dove, Il capitano arrestò l'euforia per piantare i suoi occhi su Seya... si avvicinò chiedendole... "Sei un amica di John?"
"no" rispose secca.
"La sua ragazza?"
"NOOO!" gli diede un pugno in testa nella sfuriata, con il viso un po' arrossato.
"Bene..." arrivò Sanji con voce normale, poi fece vorticare un piatto nella sua mano e lo porse verso Seya "Questo è il mio benvenuto dolce angioletto!"
Naturalmente non mancò l'occhiataccia di John Junior che fu però chiamato da sua madre subito dopo. Quindi, non ebbe il tempo di uccidere Sanji...
Ma prima di scendere in coperta senti il sarcasmo di Zoro "Sei diventato pedofilo ora?" e la risposta del cuoco "Cos'hai ancora da ridere, dannato cavolfiore dei miei stivali?"
< Zio Zoro? > domandò il ragazzo avvicinandosi < se quella specie di damerino vecchio mette le mani addosso a Seya, ti pregherei di tagliargliele > concluse poi seguendo i genitori
"Ah...? Come vuoi... ma... credo che sarà prima lei a tagliargliele" disse indicando Seya che aveva gia sfoderato l'arma. "Piuttosto... cos'era quel discorso con mia figlia?" chiese tetro e spaventoso
< e dai! Kinu è una sorellina per me, scherzo >
"mmh.."annui Roronoa Senior "Vedi di non guardarla in un modo al di fuori di una sorellina... sono stato chiaro?" sorrise poi
< Certo Zietto > rispose sorridendogli di rimando allontanandosi

Una volta lasciato il resto del gruppo, finalmente John entrò nella cabina dei suoi genitori. Li, sua madre, in lacrime si, catapultò ad abbracciarlo, stringendolo forte a se. < tesoro mio! > singhiozzò Robin contenta.
Il ragazzo si lasciò andare in un lungo pianto. Andò a salutare anche suo padre che subito iniziò a mettere il dito nella piaga
< bella ragazza, figliolo. Complimenti ahahah un pò violenta..ma.. >
< SCEMO >_< non è la mia fidanzata > sbraitò lui paonazzo facendoli ridere
< Comunque vieni qui > continuò Robin. < Devi dirci come mai non hai voluto rivelare la nostra identità alla moretta >
< eh, beh, ecco.. io o///o. Insomma ho conosciuto Seya vent'anni fa, quando..beh, quando sono partito e vi ho lasciato. L'ho incontrata a Kyuu anche se all’epoca lei mi disse un nome diverso >
< Si > intervenne John senior < Si chiamava Tsuki >
< Già. Beh dopo tutta una serie di fatti ci siamo lasciati e l'ho rivista ieri. Lei non mi ha riconosciuto e quindi per non traumatizzarla ho preferito non dirle nulla. Ah papà! potresti guarirmi queste? > disse mostrandogli le ferite. < Seya mi ha estratto entrambe le pallottole ma la situazione non è migliorata molto >
Suo padre usò il potere dell'angelo per curarlo totalmente. Non rimase nemmeno la più piccola cicatrice.
< Grazie. Uff, insomma dall'ultima volta che ci siamo visti...non è cambiato nulla, vero? non avete scoperto nulla? >
< Beh l'unica cosa certa è che in pratica hanno inviato l'antidoto in qualche base segreta. Il problema è che non riusciamo a capire dove si trovi realmente o se l'informazione che ci hanno dato...beh, sia esatta > continuò John senior mentre Robin teneva per mano suo figlio.
< io..> disse poi tra le lacrime < sono stanco di vivere così. Sono 28 anni che mi nascondo...>
Sua madre lo strinse a se nuovamente < lo so, lo so figlio mio, ma devi pazientare. E' molto difficile avere delle dritte sulla marina, dovresti saperlo no? >
< Si però, il demone...>
< Ora hai Seya > lo interruppe John. < Il demone non uscirà finché c'è lei in mezzo. Avresti troppa paura di farle del male. Sta tranquillo stiamo facendo il possibile. Ora però ritorniamo in cucina altrimenti la tua ragazza potrebbe sentirsi sola, senza di te > concluse mentre anche Robin se la rideva sotto i baffi
< >_< non è la mia ragazza, porca miseria! > sbraitò lui uscendo.
John rientrò assieme ai suoi genitori in cucina dove c'erano tutti tranne che seya < Che fine ha fatto la mia amica? > chiese ai suoi amici
" E' sparita!" piagnucolò Rufy "E Sanji non mi ha neanche fatto assaggiare quello che le aveva preparato!"
"Certo, quando avrà fame ritornerà a chiedermelo!" disse poi il cuoco.
"Secondo me l'avete spaventata... " optò Usop
"In effetti il benvenuto era un po'.. ehm, brusco" fu d’accordo Kaya
"MA che! aveva solo voglia di stare in pace, non smettevate di guardarla!" propose Kinu
"E' la stessa cosa sorellina" sbuffò Hiroshi.
"Un deux trois... un deux trois... Eccola qui!" disse una sottospecie di cigno mal rifatto toccandosi la guancia destra e trasformandosi in Seya.
John Junior non voleva, non voleva davvero schiantarlo addosso a Rufy, ma lo fece < +.+ trasformati un'altra volta in lei, zietto,e ti trasformo io... in un cadavere +.+! in ogni caso > aggiunse tornando normale sorridendo come uno scemo < qualcuno sa dove possa essere? >
Ricevette un coro di "NO" e una risatina femminile "Non le lasci neanche un minuto per rifarsi il trucco eh?" ridacchiò Nami...
"E' sulla coffa!" sbuffò Zoro accanto a lei
"Devo forse pensare che piaccia anche a te?" Chiese nami facendo la finta offesa
"Pensa un pò come ti pare ma io non sono un pedofilo, come qualcuno di mia conoscenza"
"A chi ti stai riferendo?" chiese il biondo
"A te mi pare ovvio!"
< beh se volete azzuffarvi fate pure ^^ io vado da lei > concluse il ragazzo sparendo sopra coperta
"Waaa... Bah io vado a letto...!" disse la piccola Kinu " Notte zii ..." se ne andò anche lei seguita dopo dagli altri.
Seya sospirò... che giornata infernale... peggio della precedente...
< Eccoti! > le disse John appena salito sulla coffa. < Mi dispiace che ti abbiano rotto le scatole con le loro domande stupide >
Aveva pensato che almeno per oggi si sarebbe sbarazzata di lui ... ma a quanto pareva! Cercò comunque di non far vedere il suo nervoso
lui la sorprese < beh, forse è meglio che ti lascio in pace. Me ne vado sotto gli alberi di Mandarini che coltiva mia zia. Se hai bisogno di qualcosa, fa un fischio >
"Un libro.... Un libro molto grosso!" gli disse senza guardarlo
< Un libro? >
"Qualsiasi cosa mi faccia passare la notte!"
< uhm a te non piace proprio chiacchierare con qualcuno vero? comunque mia m..robin sicuramente avrà qualche libro interessante per te >
"mm" annui lei mettendosi le ginocchia vicino al petto.
< pensierosa, vero? vabbè, sparisco altrimenti mi arriva uno dei tuoi pugni. Vado a prenderti il libro e sparisco di nuovo > disse lui scendendo dalla coffa
Tornò poco dopo con un bel mattone: uno di quei classici che solo Robin o Nami riuscivano a leggere. < Questo è un libro sulle antiche civiltà. Purtroppo Zia Nami dorme e non sono potuto entrare nella sua cabina per cercarne altri. E questa > disse coprendola, < ti servirà per stanotte. E' molto umido. Beh a domani >. Stava per scendere quando si accorse che dormiva già,evidentemente le due giornate erano state molto intense. Decise, quindi, di non andare nel frutteto di Nami. Restò li a vegliare il suo sonno senza nemmeno coprirsi a sua volta per paura di svegliarla. Alla fine, si mise a leggere il libro di sua madre e scoprì, con molta sorpresa, che parlava anche del villaggio di Seya.

Nel frattempo, nella cabina di John senior, lui e sua moglie nonostante la stanchezza commentarono la novità: Seya
< Allora erano vere quelle leggende che dicevano che a Kyuu ci fossero superstiti > fece Robin
< Già, all'inizio quando si sparse la voce di due donne sopravvissute al massacro, madre e figlia, non volevo crederci. Fu un macello, la distruzione totale.. e invece >
< E' vero, però poi lo sai, la marina ci ha impedito ogni contatto con Kyuu. Loro sapevano, erano a conoscenza di Seya e di sua madre. E noi? che cavolo abbiamo fatto in quegli anni? nulla. Le abbiamo lasciate al loro destino >
< Si tesoro ma, anche noi dovevamo mantenere un certo distacco sia con gli abitanti che con la marina! Siamo ricercati a vita e poi.. >
< e poi nulla John! solo noi potevamo tentare di far qualcosa.. potevamo salvarle >
< Shh ora non pensiamoci > disse John abbracciandola teneramente. < Seya è viva e John l’è stato vicino in passato...e le sarà vicino anche in futuro >
< Si, la proteggerà, come tu hai fatto con me, amore mio > concluse l'archeologa baciandolo dolcemente prima di cadere entrambi, in un sonno profondo

John Junior intanto aveva preso a leggere il libro di Robin sulle civiltà scomparse.
"Nessuno ha mai sentito di questa civiltà? Eppure prima era uno dei popoli più forti. Come il leone più giovane che vince sul più vecchio, Tsuki vinse il suo eterno rivale Asahi per la possessione della foresta della vita. Essa nasconde molte leggende al suo interno ma solo i Tsukiani sanno che cosa nasconde. Alcuni dicono un tesoro, altri addirittura una stele di pietra dove fu scritta la storia di Raion, il primo abitante. Non si sa e sicuramente non lo sapremo mai. Il perché risiede nel azione del governo. Il popolo fu completamente sterminato quando essi si opposero ad accettare il governo mondiale che poco a poco si era ingrandito non aveva ammesso che loro non lo accettassero. Forse per proteggere quel loro segreto!"
Naturalmente John si chiese quale mai potesse essere quel famigerato segreto. Si ripromise di chiederlo a Seya, una volta che si fosse ricordata di lui. subito dopo si addormentò, stremato, ancora con il libro aperto sulle gambe.

Il sole era appena sorto. Si poteva udire solo il rumore delle onde che, lentamente, s'infrangevano sulla chiglia della Going Merry. Dormivano ancora tutti beatamente. Anche i due sulla coffa. Seya tutta arrotolata nella coperta e John, steso, poggiava la testa sulle gambe di quest'ultima. Era a petto nudo e ogni tanto aveva la pelle d'oca per il freddo;nonostante ciò continuava a dormire come un bambino, erano anni che non riposava così bene.
Seya apri gli occhi lentamente la prima cosa che vide fu la faccia di John poi la testa che notò essere poggiata sulle sue gambe. Lo fece quindi cadere poco delicatamente alzandosi. Stava per picchiarlo ancora quando vide il titolo della pagina del libro aperta... "Tsuki"... lasciò quindi perdere John per guardarlo facendo scivolare la coperta. "Madre..." sussurrò ad occhi chiusi.
Il ragazzo preferì non fare il solito idiota urlando. Si era svegliato male si, ma aveva visto lo sguardo della ragazza posarsi sul libro...e la conseguente espressione. < Che hai? > chiese cercando più tenero possibile
"Niente..." chiuse il libro posandolo ai suoi piedi
< non mi sembra proprio > commentò lui mettendosi a sedere massaggiandosi la testa.
"Non credo possa interessarti " sbuffò
< beh hai ragione, in fondo, chi sono io per cercare di consolarti. Però adesso hai attirato la mia attenzione > fece riaprendo il libro proprio su quella pagina
Lei distolse gli occhi nel momento in cui lo mostrò "No... non... " balbettò
< Non cosa? > disse gettando il libro per scuoterla leggermente dalle spalle. < Cosa ti è successo? che ti hanno fatto? perchè vedendo la foto di Kyuu per poco non ti mettevi a piangere >
Per tutta risposta ricevette un pugno del basso verso l'alto sul mente . "Non sono affari tuoi " sibilò gli occhi a fessura strettissima
< perchè devi essere così dannatamente cocciuta! potrei aiutarti! e comunque si, sono anche affari miei perchè io...> si bloccò improvvisamente, non poteva certo dirle che era il suo vecchio amico proprio ora. < io sono uno scemo > disse voltandosi per scendere dalla coffa
Lei sospirò "Il segreto del Poigne Griffe morirà con me, madre" promise a bassa voce.
< POIGNE GRIFFE! > urlò lui di rimando <tu, li conosci >
Lei si spaventò sul colpo ma poi lo prese per il collo "CHUIDI IL BECCO IDIOTA " lo scosse "Ti permetti di origliare?" strinse un pò di più il collo dell'uomo
< io so, interpretarli > confessò
"Non mi interessa se tu lo sai interpretare, voglio solo che dimentichi COSA hai sentito E NON URLARLO AI QUATTRO VENTI "
< io sono uno storico e ignoravo potesse esserci un Poigne Griffe nella foresta di Hinoshi. Comunque non preoccuparti, so tenere un segreto...ne custodisco uno, più grande di me > disse con aria triste distogliendo lo sguardo
< Ma allora non capisci!!! Ma... ... ma... come mai sembri conosci cosi bene la mia isola natale?"
< te l'ho detto, sono uno storico > rispose lui cercando sempre di non guardarla
Lo lasciò "L'ho visto solo una volta... mia madre voleva farmi capire cosa avesse provocato lo sterminio del suo popolo. Anche se io non c'entravo più niente con quella gente."sospirò con la testa sull'albero che trapassava la coffa
lui prese coraggio e salì nuovamente < ti ha detto ciò che ci era scritto, vero? E ora stai tentando di proteggere il tuo passato >
"No... nemmeno lei sapeva cosa ci fosse scritto "
< come hai detto tu, non sono affari miei, quindi, non ti farò altre domande in merito perchè ho capito che hai un passato triste. Non dirò a nessuno dell'esistenza di quella stele a meno che non sia TU a decidere se dirlo o meno. Non ti chiederò nemmeno se vuoi il mio aiuto per decifrarlo. Quando deciderai fammi un fischio e ricordati che sia io, che Nico Robin, possiamo leggere il passato della tua gente >
"John..."
< m.. mi hai chiamato per nome oddio, un tuffo al cuore > si sorprese lui
"Avevo un amico che si chiamava cosi. Ma nonostante il suo potere... lui ..." non l'aveva neanche ascoltato
< c.. che potere > balbettò
"La marina lo aveva usato come cavia per non so cosa e non avendo il controllo su di lui dopo due anni quando lo ritrovarono lo uccisero..." sospirò Per questo... Per questo non sopporto più neanche il nome di quell'isola maledetta" lo guardò rabbiosa come per dirgli: Ecco volevi delle risposte le hai avute!
"Gia troppo sangue hanno versato quei maledetti del governo " finì scendendo velocemente sul ponte.
"..Morto " sussurrò John sotto shock. " no, io non sono morto! sono qui, sono con te, sono sopravvissuto per te "così avrebbe voluto urlarle ma la voce non gli uscì, rotta dai singhiozzi e poi dalle lacrime.
Dopo essersi un pò ripreso raggiunse Seya sul ponte. Gli occhi, ancora rossi per il pianto. < scusami, se ti ho fatto rivangare il passato > le disse prima di sparire in cucina...lasciandola sola
A cavalcioni sul bordo della nave, Seya continuò a guardare dove lui era sparito.
 
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